Violenza di genere, il Parlamento europeo chiede che diventi crimine comunitario.
Il Parlamento europeo chiede una legge e politiche mirate contro la violenza di genere. “Anche negare l’assistenza all’aborto sicuro e legale è una forma di violenza di genere”, dicono i deputati
Il Parlamento europeo ha chiesto che la violenza di genere, online e offline, sia trattata come un crimine particolarmente grave con “una dimensione transnazionale”.
I deputati hanno adottato un’iniziativa legislativa in cui chiedono una legge e delle politiche mirate per affrontare tutte le forme di violenza e discriminazione basate sul genere contro donne e ragazze, ma anche contro le persone LGBTIQ+, sia offline che online.
Il testo è stato approvato a maggioranza assoluta con 427 voti favorevoli, 119 contrari e 140 astensioni.
Il contesto è drammatico, neanche c’è da ricordarlo. Un terzo delle donne nella Ue ha subito una violenza fisica o sessuale, ricordano i deputati. Ogni settimana la violenza domestica uccide circa 50 donne. Il 75% delle donne in ambito professionale ha subito molestie sessuali.
Il Parlamento chiede che la violenza di genere, online e offline, sia trattata come un crimine particolarmente grave con “una dimensione transnazionale”. Nell’iniziativa legislativa adottata “ieri 16 settembre 2021” (la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è impegnata a rispondere con un progetto legislativo ogni volta che il Parlamento, a maggioranza assoluta, adotta una risoluzione che richiede una proposta legislativa) i deputati chiedono una legge e politiche mirate per affrontare tutte le forme di violenza e di discriminazione di genere, contro donne, ragazze e persone LGBTIQ+.
I deputati chiedono alla Commissione di elencare la violenza di genere come una nuova sfera di criminalità ai sensi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, insieme ad altri crimini che devono essere combattuti su base comune come il traffico di esseri umani, di droga e di armi, il crimine informatico e il terrorismo.
Ciò servirebbe da base giuridica, prosegue il Parlamento europeo, per una direttiva UE incentrata sulle vittime, che utilizzi gli standard della Convenzione di Istanbul e altri standard internazionali e dovrebbe includere in particolare: misure di prevenzione, anche attraverso programmi di istruzione sensibili alla dimensione di genere e reattivi agli aspetti intersettoriali; servizi di sostegno, protezione e misure di risarcimento per le vittime; misure per combattere tutte le forme di violenza di genere, comprese la violenza contro le persone LGBTIQ+; standard minimi di applicazione della legge; disposizioni per garantire che gli episodi di violenza di genere siano presi in considerazione nel determinare la custodia dei bambini e i diritti di visita; e cooperazione tra gli Stati membri e lo scambio di migliori prassi, informazioni e competenze.
Inoltre, i deputati denunciano il femminicidio come forma più estrema di violenza di genere contro le donne e le ragazze e sottolineano che anche negare l’assistenza all’aborto sicuro e legale è una forma di violenza di genere.
I parlamentari sottolineano che questa situazione si è aggravata ed esacerbata con la pandemia e che la mancata risposta sulla carenza di fiducia da parte delle vittime di violenza di genere nei confronti delle autorità di contrasto e del sistema giudiziario è un elemento che contribuisce in modo importante allo scarso numero di denunce.
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