Pacchetti vacanze online
Pacchetti vacanze online: stessi diritti di quelli acquistati in agenzia
Più diritti per chi acquista pacchetti vacanze online con la formula “tutto compreso” o tramite pagine web collegate, che includono almeno un volo e un hotel o un auto-noleggio: i diritti saranno gli stessi di chi acquista un pacchetto turistico presso le agenzie di viaggio. È quanto ha votato il 28 ottobre 2015 l’Aula del Parlamento UE, aggiornando i diritti dei viaggiatori che risalivano al 1990.
Grazie alla revisione di questa normativa, i diritti dei viaggiatori in Europa, in generale, si rafforzano. Nel campo di applicazione, sono ora presi in considerazione i nuovi metodi di prenotazione e i viaggiatori sono informati in maniera esaustiva dei propri diritti.
Le nuove regole dei pacchetti turistici riguarderanno due tipi di contratto: le offerte a pacchetto, organizzato in anticipo dall’operatore turistico o personalizzato dal viaggiatore, e il sistema di prenotazione di viaggi online, denominato “servizi turistici collegati”, che permette ai consumatori di essere guidati alla prenotazione di servizi supplementari, per esempio mediante un link disponibile dopo la prenotazione di un volo.
Grazie al voto del Parlamento Europeo, tutte queste offerte “cliccabili”, nelle quali il nome del passeggero, i dettagli di pagamento e l’indirizzo e-mail sono trasferiti tra un fornitore e l’altro e il secondo contratto è concluso entro 24 ore dalla prima prenotazione, saranno considerate come pacchetto.
Il testo approvato stabilisce che, prima che i viaggiatori siano vincolati da un contratto, gli organizzatori o i rivenditori devono specificare chiaramente agli acquirenti che stanno acquistando un pacchetto e informarli dei loro diritti e di chi è responsabile in caso di problemi.
Il Parlamento ha aggiunto l’obbligo per l’organizzatore di fornire i viaggiatori orari indicativi per la partenza e per il ritorno, nonché l’indicazione della natura di eventuali costi aggiuntivi.
Le nuove regole prevedono anche il diritto per i viaggiatori di annullare un contratto di un pacchetto, e ottenere il rimborso del denaro versato, nel caso in cui il prezzo del pacchetto aumentasse oltre l’8% (la Commissione aveva proposto il 10%) o se avvenimenti “non prevedibili”, quali disastri naturali o attacchi terroristici, dovessero interessare il luogo di destinazione.