Mascherine: lo scandalo dei dispositivi importati dalla Cina inefficaci per la protezione dal virus chiede giustizia. Necessario e urgente accertare le responsabilità e punire gli abusi.
Ben 250 milioni di mascherine Ffp2 e Ffp3 non a norma e “pericolosi”, di cui 190 già distribuiti nelle Asl e negli ospedali di tuta Italia per proteggere il personale sanitario o di pubblico servizio. La notizia arriva dalla procura di Gorizia, che ha portato al sequestro in diverse regioni di 60 milioni di dispositivi di protezione da parte della Guardia di Finanza. Le mascherine non sono infatti conformi alle normative vigenti sui dispositivi di protezione. 60 milioni di pezzi sono già stati sequestrati che erano nei depositi nazionali, in attesa di essere distribuiti.
Come riporta la nota della Guardia di Finanza, le analisi di laboratorio eseguite sui primi lotti sequestrati hanno evidenziato che in alcuni casi “la capacità filtrante è risultata essere addirittura 10 volte inferiore rispetto a quanto dichiarato, con conseguenti rischi per il personale sanitario che le aveva utilizzate nella falsa convinzione che potessero garantire un’adeguata protezione”.
Le mascherine facciali sono state acquistate nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria, e, si legge ancora nella nota, “costituiscono il residuo di forniture per circa 250 milioni di pezzi ereditato dalla precedente gestione della struttura per l’emergenza”. I finanzieri di Gorizia stanno acquisendo documentazione e dati informatici da Invitalia, per ricostruire le responsabilità nella catena di approvvigionamento e verificare quante mascherine della stessa tipologia siano state impiegate o sono tuttora in uso su tutto il territorio nazionale.
Nomi e modelli
I nomi dei prodotti non a norma stanno inoltre circolando nelle Asl per evitare che eventuali scorte di magazzino possano essere utilizzate. Ecco i nomi:
– Facciale (SCYFKZ KN95) GB2626~2006 Filtrante FFP2 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (UNECH KN95) Filtrante FFP2 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (ANHUI ZHONGNAN) Filtrante FFPZ GB2626-2006 EN149 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (JY-JUNYUE) Filtrante KN95 GB/2626-2006 EN 149 FFP2 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (WENZHOU XILIAN) Filtrante FFP2 KN95 GB2626-2006 EN 149 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (ZHONGKANG) Filtrante FFP2 KN95 GB2626″2006 EN 149 S/valvola Dpi monouso
– Facciale (WENZHOU HUASAI) Filtrante KN95 GB/2626-2006 EN149 FFP2S/valvola Dpi monouso
– Mascherine filtranti (WENXIN FFP2-KN 95) prodotte dalla Tongcheng Wenxin Labor Protection Products Co. Ltd
– Facciale-Mascherine Filtranti (BI WEI KANG®) CE 1282-9600 Type Filter Respirator prodotte dalla Yiwu Biweikang Labor Protection Products Co. Ltd
– Facciale (SIMFO KN95-ZHYI- SURGIKA) Filtrante FFP2 Dpi S/valola Dpi En 149 monouso per protezione, distribuite dalla società Surgika srl con sede in Levane Bucine (Ar)
– Facciale (WENZHOU LEIKANG) Filtrante FFP3 S/valvola EN149, prodotte dalla Wenzhou Leikang
250 milioni di mascherine acquistate nei primi sette mesi dello scorso anno dal Commissario Domenico Arcuri e validate dal Comitato tecnico scientifico, distribuite nelle Asl di tutta Italia. Proprio laddove il virus circolava di più e dove gli operatori erano più a rischio.
Un fatto gravissimo: quel che è peggio è che la provenienza pubblica di tali dispositivi gli conferiva automaticamente affidabilità, dando per scontati controlli e certificazioni in realtà inesistenti.
Chiediamo che sulla vicenda sia fatta la massima chiarezza e che le indagini individuino responsabilità e abusi, con condanne esemplari per chi ha peccato di superficialità o, ancora peggio, ha lucrato su tale pandemia e sulla salute dei cittadini in una fase storica drammatica.
I cittadini, che già devono fare i conti con una sofferenza immane dal punto di vista emotivo, sociale ed economico, non meritano una beffa ed una ingiustizia di tali proporzioni.