Osservatorio nazionale sulla salute.
Aumenta la speranza di vita, arrivata a 84,4 anni per le donne e a 79,6 per gli uomini, ma crescono anche le malattie che potrebbero essere evitate con screening preventivi. Lo attesta il rapporto Osserva salute 2014, elaborato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che, a proposito dell’indice più rilevante, sottolinea che “tra le donne, i nuovi casi di tumore al polmone tra il 2003 e il 2013 sono aumentati del 17,7%, così come quello alla mammella che registra un incremento del 10,5%”.
Per quanto riguarda gli uomini, invece, si legge del documento presentato all’università Cattolica di Roma e coordinato da Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica del Policlinico Gemelli di Roma: “l’incidenza del tumore al colon retto, nello stesso periodo, è aumentata del 6,5%, a fare le spese di questo peggioramento del quadro epidemiologico sono soprattutto le regioni del Sud”. Il problema, secondo l’indagine medico-scientifica, starebbe soprattutto nella diminuzione degli esami diagnostici per prevenire una patologia individuandola prima che inizi a creare problemi.
Questi dati evidenziano il bisogno di campagne di sensibilizzazione che portino la popolazione a utilizzare i metodi di prevenzione e diagnosi precoce di questi tumori, campagne che possono dare risultati eccellenti in termini di riduzione ad esempio, del tumore della cervice uterina (calato del 33,3 %).
Fra tutte le malattie, quelle che più prevedibilmente aumenteranno sono le malattie cardio e cerebrovascolari. Infarto, ictus cerebrale, malattie da aterosclerosi, trombosi ed embolia polmonare sono la prima causa di morte e di grave invalidità nei Paesi considerati industrializzati, e sono destinati a mantenere questo primato anche nei prossimi 50 anni!
Ciò che fa paura per le malattie cardiovascolari è certamente la perdita della vita ma, ancora di più, ciò che terrorizza è la possibile invalidità che può colpire il singolo con drammatiche ricadute sulla famiglia e la società con un servizio sanitario nazionale che sempre più avrà difficoltà ad assistere tutti quelli che ne avranno bisogno.