DIETISTI, NUTRIZIONISTI E MEDICI, CHI È PIÙ APPROPRIATO PER AFFRONTARE UNA DIETA?
Le diete si fanno per due motivi: per dire addio ai chili di troppo o per motivi di salute, in presenza di patologie che uno specifico regime alimentare, accompagnato o no da terapia, può contribuire a combattere.
Quale che sia la motivazione, a chi dobbiamo rivolgerci per avere una consulenza professionale e qualificata?
La nostra legislazione sul tema è quantomeno disattenta.
Tra i medici ad esempio ve ne sono di specializzati in Scienza dell’alimentazione a indirizzo clinico, ma qualsiasi laureato in medicina, con qualsiasi specialità, può affiggere la targa con la dicitura «nutrizionista» . Il medico diventa nutrizionista o per sue specifiche doti e interessi o per aver ottenuto un master o per aver seguito dei corsi online: insomma per essere nutrizionista come medico è sufficiente possedere la laurea in medicina ed essere autorizzati alla professione medica.
Tra i nutrizionisti troviamo anche i biologi: per fregiarsi del titolo di «biologo nutrizionista» è sufficiente l’iscrizione all’Ordine Nazionale dei Biologi nella Sez. A.
Nel sito dell’ordine nazionale dei biologi è testualmente riportato che «La specializzazione in Scienze dell’ alimentazione, conseguita dopo la laurea, è un titolo culturale, infatti consente di svolgere la professione con più competenze».
Dunque per essere nutrizionista è, anche in questo caso, sufficiente essere laureati in biologia ed essere iscritti all’ordine, nonostante la laurea in biologia preveda veramente background molto disparati, anche molto lontani dalla dietetica e dalla nutrizione applicata all’uomo.
Eppure qualsiasi biologo regolarmente iscritto all’albo, secondo il Consiglio Superiore di Sanità, ha competenze per una serie di atti e attività, fra le quali l’elaborazione di diete, destinate sia a soggetti sani sia a soggetti cui è stata destinata una patologia, in funzione dei fabbisogni nutritivi e in funzione delle intolleranze alimentari, e l’indicazione di integratori/supplementi alimentari e altri prodotti dietetici di libera vendita. Lo stesso Consiglio Superiore di Sanità, in un altro parere, afferma che «il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio benessere, quale orientamento nutrizionale, finalizzato al miglioramento dello stato di salute».
Il biologo nutrizionista può operare per un’utenza in condizioni fisiologiche; nel caso di presenza di sospetta patologia deve, prima di operare sul paziente, avere una chiara diagnosi da un medico.
Per quanto riguarda il dietista, la cosa è sicuramente più semplice.
Secondo la legge il dietista è competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione; Organizza e coordina le attività specifiche relative all’alimentazione in generale e alla dietetica in particolare; Svolge la propria attività professionale in ambito pubblico o privato;
Elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente.
Collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare
Studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l’organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati.
Ricordiamo inoltre che l’elaborazione delle diete sono esenti da IVA così come recita l’Art. 1 del DM Sanità 17/05/2002 e quindi rientrano nelle esenzioni previste dall’Art. 10 del DPR n. 633 del 26/10/1972 e successive modificazioni.
Quindi, per coloro che hanno la necessità di rivolgersi ad un professionista per improntare un regime alimentare atto a cambiare le proprie abitudini alimentari, consigliamo di fare un controllo del curriculum (se ha una laurea magistrale in nutrizione umana, se ha qualche serio master in nutrizione) e di non fidarsi assolutamente della targa di accesso all’ambulatorio: purtroppo dietro la parola “nutrizionista” può esserci il nulla.
Auspichiamo che questa qualifica sia normata quanto prima, in difesa dei consumatori che, ignari, possono cadere vittima di incompetenti che attentano alla loro salute.