Aumentano le allerte sanitarie dei MOCA. Ma cosa sono ?
Sono i contenitori per il trasporto degli alimenti, macchinari per le preparazioni e la trasformazione dei prodotti alimentari, materiali da imballaggio, utensili da cucina e posate e stoviglie, macchine di uso professionale e casalingo dall’affettatrice alla macchina del caffè del bar, ma anche distributori automatici.
Nel 2018 le segnalazioni al sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi (Raffs ) dei MOCA, ovvero Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti, sono cresciute: 138 notifiche di migrazione, il 15% in più rispetto all’anno precedente. A preoccupare sono le migrazioni di ammine aromatiche e formaldeide (50) e quelle da metalli pesanti, come nichel, piombo, cromo e cadmio (34) .
A livello di prodotti, i MOCA risultati irregolari provengono in maggior parte dalla Cina (96 contro i 26 provenienti complessivamente da nove paesi, inclusa l’Italia).
Recentemente sono stati oggetto di una inchiesta de “Il Salvagente” per quanto riguarda i cartoni della pizza take away: la rivista aveva analizzato alcuni campioni e riscontrato in 2 cartoni su 3 dosi di bisfenolo ben superiori ai limiti tollerati europei.
In occasione di HOST 2019 il principale evento fieristico dedicato al mondo della ristorazione e dell’ospitalità in corso a Milano, si parla anche di sicurezza dei materiali e degli oggetti a contatto con gli alimenti.
ICIM, l’ente di certificazione italiano della Federazione ANIMA di Confindustria, ha sviluppato uno schema certificativo in grado di garantire quali siano i MOCA fatti “a regola d’arte”, ovvero seguendo i regolamenti e utilizzando materiali che non rilasciano sostanze dannose per la salute, né alterano il gusto del cibo e delle bevande.
Quanti consumatori si accorgono che, su alcuni prodotti, al posto del simbolo corretto di bicchiere e forchetta, che contrassegna i materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti, appare il simbolo falso di coltello e forchetta?
Dunque – precisa ICIM – è sperabile che il consumatore, oggi così attento al “contenuto” del piatto – diventi più consapevole sul “contenitore” e su tutti i materiali che entrano in contatto con i cibi.
I materiali e gli oggetti non ancora entrati in contatto con il prodotto alimentare al momento dell’immissione sul mercato sono corredati dalla dicitura “per contatto con i prodotti alimentari” o un’indicazione specifica circa il loro impiego, o il simbolo . Se necessario devono essere presenti anche speciali istruzioni da osservare per garantire un impiego sicuro e adeguato (temperatura massima di utilizzo, esclusione di alcune tipologie di alimenti).
Queste informazioni, che non sono tuttavia obbligatorie per gli oggetti che, per le loro caratteristiche, sono chiaramente destinati ad entrare in contatto con i prodotti alimentari.
Al momento della vendita al dettaglio, le informazioni devono essere visibili sui materiali e gli oggetti o loro imballaggi; su etichette poste sui materiali e sugli oggetti o sui loro imballaggi; su cartellini, chiaramente visibili per gli acquirenti, posti nelle immediate vicinanze dei materiali e degli oggetti
La normativa europea prevede che questi prodotti non rilascino loro componenti negli alimenti in quantità tali da mettere in pericolo la salute umana e non comportino una modifica inaccettabile nella composizione, nel gusto e nell’odore degli alimenti.
Come spiega una nota di ICIM, la normativa che regola il settore dei MOCA è vasta, articolata e in continua evoluzione e non esiste un unico corpus legislativo armonizzato.
Il fondamento principale è il Regolamento europeo (CE) 1935/2004) che dice che i MOCA non devono costituire un pericolo per la salute umana; non devono modificare gli alimenti che contengono inaccettabilmente; non devono deteriorare le caratteristiche organolettiche degli alimenti. Indica anche principi generali cui devono conformarsi tutti i MOCA in termini di sicurezza, etichettatura e rintracciabilità.