Lavoro domestico, Assindatcolf: in Italia 8,5 badanti ogni 100 persone sole over 60.

Assindatcolf e Censis presentano il 1° Paper del Rapporto 2025 Family (Net) Work “La fatica delle famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura”. Nel nostro Paese 8,5 badanti ogni 100 persone sole over 60.

 

Sono 8,8 milioni le persone che vivono sole in Italia. Il 55,2% ha dai 60 anni in su e l’Indice di solitudine è pari a 34,4 persone sole ogni 100 famiglie. È questo lo sfondo su cui si muove la ricerca condotta dal Censis nell’ambito del Rapporto 2025 «Family (Net) Work – Laboratorio su casa, Famiglia e lavoro domestico, presentata a Roma.

La fotografia scattata dal Censis registra un quadro chiaro del ruolo cruciale del lavoro domestico e dell’assistenza familiare in una società sempre più anziana e frammentata. Le badanti e i caregiver ( prestatore di cura ), purtroppo spesso invisibili nel dibattito pubblico, sostengono un sistema di welfare familiare che senza di loro rischierebbe di collassare. Serve un reale e sostanziale riconoscimento del loro contributo, con politiche di supporto economico, formazione adeguata e misure per ridurre lo stress e il peso emotivo di chi si prende cura degli altri.

 

Vivere da soli non implica necessariamente una condizione di disagio, ma comporta una serie di difficoltà che possono accentuarsi invecchiando.

Secondo l’indagine, quello che viene ritenuto il problema maggiore è la mancanza di assistenza immediata in caso di emergenza (50,5%), che sale al 52,2% tra gli over 75. Segue la gestione delle attività domestiche e la preparazione dei pasti (38,2%).

La solitudine e l’assenza di relazioni di supporto preoccupano il 31,6% delle persone. Questo dato è più alto tra gli under 50 (45,1%) rispetto agli over 75 (22,0%). Oltre all’aiuto di lavoratori domestici, le persone che vivono sole adottano strategie diverse per affrontare i bisogni quotidiani, ma il supporto di familiari e amici rappresenta la soluzione più diffusa, scelta dal 43,9%, con un picco che arriva al 57,6% nelle persone over 75.

Il 64,3% di chi ha una persona non autosufficiente all’interno della propria famiglia dichiara di esserne il caregiver. Le principali mansioni svolte con regolarità riguardano soprattutto la gestione delle pratiche amministrative, con il 90,7% che dichiara di occuparsene sempre. A seguire l’accompagnamento a visite mediche o terapie (75,3%), il supporto emotivo e la presenza continua durante il giorno o la notte (30,6%) e l’assistenza diretta nella somministrazione dei pasti o nell’igiene personale (20,5%).

Quanto all’impatto che il lavoro di cura può generare sul benessere della famiglia, la maggior parte degli intervistati concorda sul fatto che essere caregiver limiti il tempo disponibile per il lavoro o per altre attività personali (89,2%), con una percezione più marcata tra le donne (93,4%) rispetto agli uomini (82,9%).

Anche lo stress psicologico è riconosciuto dalla grande maggioranza degli intervistati (88,3%), e riguarda il 91,1% delle donne e l’84,7% degli uomini.