Istat: un calo senza precedenti del PIL che richiede misure straordinarie e scelte coraggiose.
Necessari investimenti per la ripresa e politiche di contrasto alle disuguaglianze e alla povertà.
Non servono molte parole per commentare la situazione economica del nostro Paese dopo i dati diffusi a fine luglio dall’Istat: il PIL si attesta al -12,4% nel secondo trimestre 2020. La variazione acquisita per il 2020 è del -14,3%.
Un “calo senza precedenti” annuncia l’Istat. Vorremmo che questo sia letto come un grido di allarme in grado di cancellare ogni dubbio e reticenza, di carattere ideologico o derivante da opportunità di natura politica, che intralcia l’utilizzo di ogni risorsa disponibile per rimettere in moto l’economia e invertire questo calo drammatico.
Ad aggravare la situazione la dinamica di deflazione, a cui sfuggono solo i prodotti a più elevata frequenza di acquisto, gli alimentari, per la cura della casa e della persona. A fronte di un tasso generale al -0,3%, il tasso relativo al carrello della spesa cresce del +1,5%. Non dimentichiamo che tali aumenti pesano in maniera più incisiva sulle famiglie meno abbienti.
Per questo è urgente disporre misure concrete per far fronte alla crisi determinata dalla pandemia, ridefinendo l’intero sistema economico per renderlo in grado di affrontare le sfide poste dalla nuova fase storica che ci troviamo ad affrontare.
Una sfida inedita, di fronte alla quale l’Italia si deve far trovare preparata, avviando misure di carattere strutturale, a partire dal rilancio degli investimenti per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, dalla ricostruzione di un sistema sanitario pubblico, universalistico e inclusivo, dalla definizione di politiche redistributive, di contrasto alla povertà e alle disuguaglianze.