Inflazione: tasso al +1,3% con ricadute di 387,40 Euro annui a famiglia. Aumentano ancora i beni energetici, mentre cresce la povertà in tale settore.
L’Istat a giugno rileva il tasso di inflazione al +1,3%, lo stesso livello di maggio. “Il carovita – specifica l’Istituto di Statistica – è sostenuto ancora prevalentemente dai prezzi dei beni energetici”, come facilmente prevedibile.
Oltre ai beni energetici, in vista dell’estate, come annunciato aumentano anche i costi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.
Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute per i cittadini saranno di +387,40 Euro annui a famiglia.
Una spesa che preoccupa, soprattutto perché riguarda un settore, come quello dell’energia, in cui crescono senza sosta il disagio e la povertà. Secondo i dati più recenti l’8,8% delle famiglie si trova in situazione di povertà energetica: una condizione che indica la difficoltà di una famiglia ad acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o una situazione in cui l’acquisto dei servizi energetici necessari alla famiglia implica una distrazione di risorse superiore a un valore socialmente accettabile.
È urgente che il Governo intervenga con urgenza su tale versante adottando misure efficaci a sostenere le famiglie in questa delicata fase, avviando opportuni piani di rilancio dell’occupazione, operando la proroga del blocco dei licenziamenti e rafforzando l’azione di contrasto all’evasione fiscale.
In campo energetico, come chiediamo da tempo, è inoltre necessario avviare una riforma generale della tassazione in bolletta, a partire da una attenta revisione dei famigerati oneri di sistema. Inoltre, come recentemente abbiamo fatto presente alla stessa Autorità per l’Energia, è giunto il momento di aprire una seria e approfondita discussione sulle politiche energetiche, sulla transizione ecologica e sulle misure da adottare per informare e tutelare i cittadini in questa delicata fase.