Crescere un figlio, lusso per pochi. servono oltre 170 mila euro fino ai 18 anni.
Si parla molto, in questi giorni, di famiglie e di figli. Assegno unico sì, assegno unico no, bonus, asili nido e via dicendo… misure quanto mai necessarie e indispensabili alla luce dello studio effettuato da Federconsumatori sulla spesa per crescere un figlio fino a 18 anni.
Si tratta, infatti, di una grande responsabilità, ma anche di un impegno importante dal punto di vista economico. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in questi anni ha monitorato:
– i costi per un figlio nel primo anno di vita, che nel 2019 si attestano da 7.063,04 euro a 15.537,02 euro, con un aumento medio del +0,2% rispetto al 2018;
– i costi per l’anno scolastico 2019-2020 che, ad esempio, per uno studente di prima media per i libri di testo + 2 dizionari + il corredo per un anno ammontano a €.971,50
– i costi per la retta universitaria, pari nell’anno accademico in corso (in II fascia di reddito) a 324,67 Euro.
A completare tale quadro pubblichiamo l’indagine sulla spesa per mantenere un figlio dalla nascita fino ai 18 anni.
Dall’indagine è emerso che i costi si differenziano fortemente in relazione al reddito disponibile della famiglia: per una famiglia bi-genitore con un reddito netto annuo di 34.000 Euro crescere un figlio fino a 18 anni costa mediamente 173.560 Euro.
Per una famiglia con reddito netto annuo di 22.500 Euro il costo ammonta, invece, a 117.400 Euro. Infine, per le famiglie con reddito netto annuo oltre 70.000 Euro la spesa lievita, invece, a 288.600 Euro.
Le spese più consistenti riguardano i costi di abitazione, alimentazione, trasporti e comunicazioni ed educazione.
“Dalla ricerca emerge sempre più chiaramente che fare un figlio rischia di diventare un lusso riservato a pochi.”
Questo a maggior ragione considerando che permane una situazione di forte squilibrio tra l’andamento della spesa delle famiglie ed una crescita insufficiente dei redditi. Tale fenomeno riguarda in particolare i redditi medio-bassi: per questi ultimi, infatti, la spesa corre più velocemente di quanto non cresca il reddito, accrescendo così le disuguaglianze e le disparità all’interno della nostra società.
Per questo si rende sempre più urgente l’avvio di politiche a sostegno delle famiglie e della natalità.
Allegato: ricerca dettagliata
I costi per crescere un figlio/a da 0 a 18 anni.
4° rapporto Osservatorio Nazionale Federconsumatori (su dati 2018)
Quadro generale
Le famiglie si trovano ad affrontare un quadro economico nazionale che risulta allarmante:
Nel 2018 abbiamo fotografato, infatti, una situazione di forte squilibrio tra l’andamento della spesa ed una crescita insufficiente dei redditi. Tale fenomeno riguarda in particolare i redditi medio bassi: per questi ultimi, infatti, la spesa corre più velocemente di quanto non cresca il reddito, accrescendo così le disuguaglianze e le disparità all’interno della nostra società.
Nel 2018, la spesa Media mensile di una famiglia di 2,4 persone (famiglia tipo Istat) è stata di 2.622,48 euro in valori correnti, ma è bene ricordare che questa media è costituita da un 50% di famiglie che ha dovuto far fronte a tutte le spese con meno di 2.000,00 € al mese.
Diversa dalla media è ovviamente la situazione per le famiglie -bi e mono genitore, con figli minori: che nel nostro paese sono circa 7 milioni su un totale di circa 25,6 mln.
Il campione
Come per gli anni precedenti lo studio dell’O.N.F.- Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha preso come riferimento le spese attribuibili ad 1 figlio/a appartenente ad una famiglia di tipo bi-genitoriale che abita in una grande realtà urbana, in una casa di c.ca 100 mq con mutuo/affitto da pagare e con un reddito netto annuo di 34.000 euro.
Le voci di costo annue sono suddivise per tipologia e viene offerta una stima del costo totale per crescere un figlio.
Spese medie attribuibili ad un figlio/a di 16 anni nel 2018 in una famiglia con reddito disponibile netto di 34.000 €/anno
- Come evidenziato dalla tabella quella dell’abitazione si conferma la spesa principale, anche se la crescita rispetto al 2015 risulta moderata (+ 1,8%), specialmente grazie ad un rallentamento dei prezzi sul mercato immobiliare.
- Seguono in ordine di importanza le spese in alimentazione e trasporti/comunicazione, che rispetto al 2015 crescono rispettivamente del + 3,4% e + 2,4%.
- Notevoli inoltre le spese relative alla voce educazione & cura, che registra una crescita del 2,5% rispetto al 2015 e “Altro”, che annovera al suo interno attività sportive, ricreative, culturali, tempo libero, vacanze, regali, ecc. con una crescita del + 2,1% rispetto al 2015.
Spesa totale per mantenere un figlio da 0 a 18 anni.
Considerando le spese nelle diverse fascie di età, dalla ricerca emerge che la spesa totale per crescere un figlio da 0 a 18 anni, nel 2018, è pari a 173.560 Euro (con un incremento del +2,3% rispetto al 2015).
Esistono ovviamente profonde oscillazioni rispetto alla spesa media, condizionate principalmente dalla capacità di spesa della famiglia di appartenenza. Nel dettaglio abbiamo calcolato che:
• Per una famiglia a basso reddito, fino a 22.500 Euro/anno, la spesa per mantenere un figlio fino a 18 anni ammonta a 117.400 Euro
• Per una famiglia a reddito medio, 34.000 Euro/anno, la spesa per mantenere un figlio fino a 18 anni ammonta a 173.560 Euro.
• Per una famiglia ad alto reddito, oltre 70.000 Euro/anno, la spesa per mantenere un figlio fino a 18 anni ammonta a 288.600 Euro
Le disuguaglianze tra famiglie
La distribuzione dei quintili di reddito fornisce una misura delle disuguaglianze familiari. Dai grafici emerge chiaramente la disparità esistenti, dal punto di vista reddituale, tra una coppia senza figli a una con figli, a una famiglia mono genitoriale con figli. Le famiglie del primo 20%, con i redditi più bassi, ammontano al 27,1% tra le famiglie con almeno un figlio minore, al 15% nelle coppie senza figli con meno di 65 anni e ben al 41,2% nelle famiglie mono genitore
con almeno un figlio minore. Per quanto riguarda quest’ultima tipologia di famiglia il primo quintile è quello che coinvolge il maggior numero di famiglie: al secondo appartiene il 22,2% di questa tipologia
familiare, al terzo il 16,6%, al quarto l’11,9% e al quinto appena l’8,2%. Anche per quanto riguarda le coppie con almeno un figlio minore la maggior parte delle famiglie appartiene al primo quintile (27,1%), seguito, in maniera molto ravvicinata, dalle famiglie che rientrano nel secondo quintile (22,8%). Tra le coppie senza figli con meno di 65 anni, invece, ben il 33% rientra nel quinto quintile. Queste differenze, ovviamente, si riflettono sulla capacità di spesa per crescere i propri figli.
Nota metodologica
1. L’attribuzione procapite delle spese di una famiglia con figli presenta problemi di misurazione in quanto NON si dispone di rilevazioni sul consumo individuale. Non è nemmeno sufficiente confrontare le spese medie di nuclei con e senza figli perché ciò che deve essere misurato è l’incremento di reddito necessario per mantenere lo stesso tenore di vita prima e dopo l’arrivo di un figlio: il cd “costo-ombra”. Un costo composto da maggiori spese e riduzione del tenore di vita, che nel caso di una famiglia con 1 figlio oscilla tra il 20-25% in più rispetto alla famiglia senza figli.
2. Altro problema nell’attribuzione dei costi procapite è quello dei forti scostamenti rispetto alla media. Ad es. nel caso dei costi per l’abitazione occorre distinguere tra chi paga un mutuo o un affitto (c.ca 35% delle famiglie) e chi no, tra chi cambierà casa dopo l’arrivo di un figlio e chi non ne avrà bisogno. Una variabilità elevata che si presenta anche per altri tipi di spesa.
Appendice
Categorie di spese attribuite pro-quota
Spesa per la casa: affitti, mutui, tasse di proprietà, assicurazioni, manutenzione, energia ed acqua, mobili, elettrodomestici, Hi-Fi.
Alimentazione: cibo, ristorante, mensa e pasti fuori casa.
Trasporti e comunicazione: spesa auto, carburante, tasse, assicurazione, manutenzione, trasporti pubblici, aerei, telefonia fissa e mobile,PC/Ipad, internet & abbonamenti.
Abbigliamento: vestiti, scarpe, riparazioni, lavaggio.
Spese x salute: spese NON coperte dal SSN: spese specialistiche, dentista, assicurazioni private.
Educazione e cura: tasse scolastiche pubbliche e private, materiale didattico, viaggi di studio, ripetizioni, babysitting, asilo nido, ludoteche, pre-scuola, doposcuola, centri estivi.
Altre spese: attività sportive, ricreative, culturali, cura personale, onorari professionisti, vacanze & tempo libero.