Il Mercato Libero Più Ombre che Luci
La tariffa elettrica o del gas nel regime di maggior tutela, amministrata dall’Autorità (Aeeg), riservata a chi non vuole passare sul mercato libero, è sovente nel mirino di Assoelettrica, l’associazione che raggruppa i produttori di elettricità.
A inizio febbraio, durante la conversione in legge del Decreto Destinazione Italia è circolato un emendamento “fantasma”, poi cancellato, che se fosse passato avrebbe, di fatto, cancellato l’acquirente unico, l’ente che compra l’energia all’ingrosso per conto dei consumatori del mercato di maggior tutela che sono circa l’83% delle famiglie italiane per quanto riguarda la luce e l’89% per il gas. Da parecchio tempo, i Grandi del mercato dell’elettricità premono per accelerare l’uscita di scena del regime di maggior tutela!
Le tariffe del mercato libero, però, sono davvero convenienti?
Non sempre, e la riduzione di spesa che promettono è, sempre più, in diminuzione. I risparmi massimi ottenibili rispetto al regime di maggior tutela, infatti, anziché aumentare negli ultimi anni sono diminuiti e in media, su dati rilevati nel 2011dalla Autorità, chi è passato al mercato libero paga l’energia elettrica, il 12,8 % e il gas circa il 2% in più rispetto a chi è rimasto o è tornato sotto la tutela dell’Aeeg.
Nel settore elettrico vi sono circa 230 venditori che dovrebbero avere la capacità di aggregarsi per fare massa critica nell’acquisto all’ingrosso, per essere competitivi e offrire realmente un risparmio al consumatore ma, così non é, anzi, i venditori scaricano la loro scarsa competitività sui clienti.
A conti fatti, il mercato libero non sembra riuscire a riduzioni sensibilmente le bollette e, se si sceglie di abbandonare la maggior tutela, ha più senso considerare le offerte a prezzo bloccato, analizzandole bene perché, secondo il profilo di consumo si rischierebbe di pagare dai 60 ai 150 euro in più all’anno.
Il consumatore è spesso passivo e le offerte molte volte poco trasparenti, in particolare quelle fatte da venditori a porta a porta, che difficilmente permettono al cliente un confronto reale tra le varie tariffe.
Da un’indagine fatta fare dall’Autorità emerge che il consumatore sceglie di passare al mercato libero per un “generico” concetto di risparmio che non è assolutamente approfondito, basti pensare che solo la metà degli intervistati sia stata capace di fornire una descrizione del contratto firmato.