Oxfam: in Italia aumentano le disuguaglianze e purtroppo aumentano i poveri.
Secondo il report dell’Oxfam, alla fine del 2021 la ricchezza nelle mani del 5% più ricco degli italiani (titolare del 41,7% della ricchezza nazionale netta) era superiore a quella detenuta dall’80% più povero /il 31,4%). Così, dopo la pandemia, la crisi dell’energia e l’aumento dei prezzi rischiano di esacerbare ulteriormente i divari di lungo corso che caratterizzano il nostro Paese: è quanto emerge dal focus “Disuguitalia” del nuovo report pubblicato dall’Oxfam.
E cresce la disuguaglianza globale: dal 2020 l’1% più ricco si è accaparrato quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale, rispetto alla quota andata al restante 99% della popolazione mondiale.
Per la prima volta in 25 anni, la ricchezza estrema e la povertà estrema sono aumentate drasticamente e contemporaneamente – afferma l’Oxfam nell’introduzione del Rapporto. – E se i più sono sopraffatti da queste crisi e ne pagano le conseguenze più dure, non manca chi ha visto le proprie condizioni economiche consolidarsi.
Tra il 2020 e il 2021 – spiega l’Organizzazione – cresce la concentrazione della ricchezza in Italia: la quota detenuta dal 10% più ricco degli italiani (6 volte quanto posseduto alla metà più povera della popolazione) è aumentata di 1,3 punti percentuali su base annua, a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 20% più povero e di un calo delle quote di ricchezza degli altri decili della popolazione.
I super ricchi con patrimoni superiori ai 5 milioni di dollari (lo 0,134% degli italiani) – sottolinea l’Oxfam – erano titolari, a fine 2021, di un ammontare di ricchezza equivalente a quella posseduta dal 60% degli italiani più poveri. Nonostante il calo del valore dei patrimoni finanziari dei miliardari italiani nel 2022, dopo il picco registrato nel 2021, il valore delle fortune dei super-ricchi italiani (14 in più rispetto alla fine del 2019) mostra ancora un incremento di quasi 13 miliardi di dollari (+8,8%), in termini reali, rispetto al periodo pre-pandemico.
Allo stesso tempo cresce, nel 2020, la disuguaglianza dei redditi netti, per cui l’Italia si colloca tra gli ultimi paesi nell’UE.
La povertà assoluta, stabile nel 2021 dopo un balzo significativo nel 2020, interessa il 7,5% delle famiglie (1 milione 960 mila in termini assoluti) e il 9,4% di individui (5,6 milioni di persone). Un fenomeno allarmante – afferma l’Oxfam – che ha visto raddoppiare in 16 anni la quota di famiglie con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita minimamente accettabile e che oggi vede quelle più povere maggiormente esposte all’aumento dei prezzi.
La riduzione delle disuguaglianze – analizza l’Organizzazione – rappresenta una questione cui nessun governo ha finora attribuito centralità d’azione e che si è trovato ridimensionata sia nell’ultima campagna elettorale che in avvio di legislatura. La nuova stagione politica si sta contraddistinguendo più per il riconoscimento e la premialità di contesti e individui che sono già avvantaggiati, che per la tutela dei soggetti più deboli.
In Italia Oxfam raccomanda quindi al Governo di intervenire in alcuni ambiti prioritari: contrasto al caro-vita e alla povertà, equità fiscale e lavoro dignitoso.