Benzina e diesel, stangata carburanti sulle famiglie.
Si profila la stangata carburanti sulle famiglie. I prezzi di benzina e diesel sono in aumento. E questi rincari avranno ricadute sui consumatori.
Peseranno per una cifra che varia dai 160 ai 190 euro l’anno a famiglia solo di costi diretti, almeno secondo quanto denunciano le associazioni dei consumatori che temono appunto la stangata carburanti. I prezzi sono saliti di quasi 1 euro a pieno in una settimana.
Rispetto a 9 mesi fa servono 7 euro e oltre in più a pieno. I prezzi dei carburanti dei maggiori marchi e i prezzi alla pompa stanno salendo.
Secondo le medie dei prezzi comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico ed elaborati da Staffetta Quotidiana, rilevati il 23 febbraio, la benzina self service si attesta in media a 1,522 euro/litro (+2 millesimi, compagnie 1,530, pompe bianche 1,502), e il diesel a 1,396 euro/litro (+3, compagnie 1,404, pompe bianche 1,373). La benzina servito sta a 1,655 euro/litro (+3, compagnie 1,702, pompe bianche 1,556) e il diesel a 1,534 euro/litro (+2, compagnie 1,585, pompe bianche 1,428).Il gpl servito si attesta a 0,636 euro/litro (invariato, compagnie 0,645 pompe bianche 0,626) e il metano servito a 0,975 euro/kg (-1, compagnie 0,981, pompe bianche 0,970). Saranno 190 euro l’anno in più a famiglia solo per i costi diretti di rifornimento. A questi vanno aggiunte le ripercussioni a cascata su alimentari, bollette, energia.
Oggi un litro di benzina costa l’11,5% in più rispetto a maggio 2020, + 11,1% il diesel per un pieno di benzina ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi 7,85 euro in più rispetto a 9 mesi fa, e +7 euro per un’auto alimentata a gasolio. Su base annua l’aggravio di spesa raggiunge quota +190 euro solo di costi diretti. Il rialzo dei carburanti fa poi aumentare i prezzi dei prodotti trasportati, in Italia, l’80% delle merci viaggia su gomma.
Ci saranno aumenti nei listini di alimentari e ortofrutta, sull’energia e sulle bollette, quali effetti indiretti che vengono scaricati sui consumatori attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe. A incidere su tale situazione è la tassazione abnorme che pesa sui carburanti, e su cui nessun Governo ha finora messo mano: oggi su ogni litro di benzina i cittadini pagano il 66% di tasse, il 62,4% sul gasolio.
Sarebbe ora che il Governo intervenisse sulla tassazione relativa ai carburanti, riducendo il peso di accise e Iva che portano i listini italiani di benzina e gasolio ad essere tra i più alti d’Europa, alleggerendo la spesa delle famiglie oggi più che mai impoverite e in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19.