Azzardo

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 Azzardo, ”Mettiamoci in gioco”.

La delega ai giochi è stata attribuita al sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini. La campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, “Mettiamoci in gioco”, chiede un approccio diverso rispetto agli anni passati per regolamentare in modo rigoroso tutto il settore.

“Ci auguriamo che, con l’assegnazione a Giovanni Legnini della delega sul gioco d’azzardo, il Governo cambi decisamente approccio rispetto agli anni passati” ha detto don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da un ampio ventaglio di associazioni e sigle (Acli, Ada, Adoc, Adusbef, Alea, Anci,Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/ Legautonomie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil Pensionati, Uisp ).

Un questionario fatto recentemente che riportava la scala Canadian Problem Gambling Index (versione ridotta) uno strumento utilizzato a livello internazionale per valutare il livello di rischio/problematicità/patologia tra chi gioca d’azzardo. Secondo le risposte ottenute su un campione di 1000 over 65enni , il 70,7% dichiara di aver giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno precedente , i giochi preferiti tra chi gioca qualche volta all’anno, qualche volta al mese o addirittura alla settimana sono gratta e vinci, lotterie istantanee ( 26%) Lotto e superenalotto (30%) Totocalcio e Totip ( 15%) Giochi di carte e soldi ( 10,2%) slot e video lottery (quasi il 4%)

Si tratta nella quasi totalità (92,7%) di pensionati. In merito all’ammontare mensile del loro stipendio/pensione, il 41% dei casi ha dichiarato di disporre di una cifra inclusa tra 1.001 e 1.500 euro al mese; per il 16% lo stipendio/pensione è incluso tra 1.501 e 1.800 euro; solo per l’8,2% raggiunge i 2.000 euro mensili. Il 23% possiede tra 501 e 1.000 euro, e il 5,8% infine, ha meno di 500 euro al mese.

I luoghi presso cui si gioca d’azzardo sono prevalentemente Ricevitorie e Tabaccherie (44,9%), seguiti da Bar (24%), l’abitazione privata (8%), i Centri Commerciali (6,4%). Gli over 65 incontrati dichiarano di giocare prevalentemente per “vincere denaro” (45,3%), per “divertimento” (19,7%), per “incontrare persone” (8,8%). Le persone interessate sono nel 51,6% uomini, nel 40,4% donne; il titolo di studio più rappresentato è la licenza media (31,2%), seguito dal diploma di maturità (26,4%) e dalla licenza elementare (15,5%).

Il 56,6% dei giocatori rispondenti è risultato “non problematico”, si tratta di persone che giocano d’azzardo, ma con abitudini che al momento non comportano loro problemi economici, relazionali, legali o di salute. Il 14,4% è risultato “a rischio” ovvero con presenza di elementi problematici che potrebbero nel tempo evolvere in situazioni più gravi. Per il 16 ,4% ,invece, il gioco d’azzardo sembra già rappresentare un problema di gravità medio/elevata che richiederebbe un mirato intervento specialistico.

Rilevante il dato sull’ammontare del denaro destinato a questo tipo di consumi. La puntata massima nella vita per i giocatori definibili come patologici rileva cifre quali: 1.500 euro per Bingo e Scommesse; 6.000 euro per giochi di carte e soldi; 7.000 euro per Slot e Vlt ; sino a 20.000 nel caso della puntata massima a giochi come Lotto e Superenalotto.

Considerando tutti coloro che hanno giocato nel corso dei 12 mesi precedenti l’indagine , coloro che hanno risposto dichiarano di aver speso complessivamente in giochi d’azzardo legali una cifra pari a circa 589.000 euro cifra non indifferente .