A settembre inflazione negativa ma aumenta il carrello della spesa

A settembre l’inflazione rimane negativa ma aumentano i prodotti del carrello della spesa, che accelerano dell’1%.

I dati diffusi dall’Istat dicono che l’inflazione a settembre 2020 diminuisce dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua. La stima preliminare era meno 0,5%.

Nell’andamento generale dell’inflazione si segnala però l’aumento del carrello della spesa: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano lievemente da +0,9% a +1,0%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto riducono la flessione da -0,2% a -0,1%.

«A settembre l’inflazione si conferma negativa per il quinto mese consecutivo e di poco più ampia rispetto al mese precedente, portandosi ai livelli di gennaio 2015 – commenta l’Istat – Anche la componente di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, si indebolisce ulteriormente registrando una variazione prossima allo zero. Rimane invece vivace, accelerando lievemente rispetto ad agosto, la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa, a causa per lo più, però, di una componente volatile com’è quella degli Alimentari freschi».

L’aumento dei beni alimentari, che passano a più 1,1% su base annuale (meno 0,3% rispetto al mese precedente), è legato agli Alimentari non lavorati (che passano da +2,0% a +2,7%; +0,6% il congiunturale) a causa sia dell’accelerazione dei prezzi della Frutta fresca o refrigerata (da +8,1% a +10,2%; -0,7% su base mensile), sia della minore ampiezza della flessione dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da -2,9% a -0,5%; +4,8% sul mese).

L’inflazione negativa si deve in larga parte ai prezzi dei beni energetici e, in misura minore, dei servizi relativi ai trasporti. Un andamento che, come Federconsumatori abbiamo sottolineato, dovrebbe conoscere un’inversione di tendenza alla luce dei dati diffusi da Arera in merito ai costi di energia elettrica e gas nel IV trimestre 2020.

Questo si traduce, come non ci stanchiamo di ribadire , in un aggravio che pesa soprattutto sulle tasche delle famiglie con redditi medio-bassi, costrette a causa degli aumenti e della delicata situazione determinata dalle ricadute sul piano economico-occupazionale dalla pandemia, a ridurre i propri consumi ai beni essenziali.

È evidente e necessario, di fronte a questo andamento, assumere scelte determinate e coraggiose. Per questo bisogna accelerare l’avvio dei piani per la ripresa economica, a partire proprio da interventi destinati al rilancio dell’occupazione e alla promozione dello sviluppo tecnologico.

È fondamentale, in tal senso, sfruttare in maniera pronta, attenta e mirata i sostegni messi a disposizione dall’Europa. In tale ottica è improponibile e impensabile non usufruire del MES, specialmente ora che stiamo assistendo a una recrudescenza della pandemia, con un forte aumento dei contagi e una crescente necessità di posti letto. Non sfruttare i fondi messi a disposizione per la sanità in nome di ottuse posizioni è quanto di più deleterio si possa fare per il Paese in questo momento. Per questo rivolgiamo al Governo un appello affinché metta in campo ogni azione per affrontare l’attuale emergenza e riportare l’Italia verso una crescita sostenibile ed equa.