VOLKSWAGEN,Consumatori chiedono “vera” class action in italia.
Quante sono le auto coinvolte nello scandalo Volkswagen? I consumatori ingannati sono solo americani o anche europei? Chi ripaga i danni all’ambiente? Queste e tante altre domande, ancora senza risposta, si pongono dopo lo scandalo che ha colpito la casa automobilistica tedesca.
C’è chi azzarda qualche numero: se è vero che sono 11 milioni le auto truccate in tutto il mondo, vuol dire che Volkswagen è responsabile di quasi un milione di tonnellate di emissioni inquinanti all’anno. Impatto che peserebbe molto di più in Europa, dove quasi la metà delle auto sono diesel rispetto al 3% degli Usa. E mentre si cerca di capire di chi è la responsabilità e chi pagherà per questo “grande inganno”, le Associazioni dei consumatori scendono in campo per difendere il consumatore e per mettere alcuni puntini sulle i nei confronti delle case produttrici di automobili e di chi deve controllare il rispetto delle norme.
Federconsumatori chiede controlli immediati, a livello europeo, non solo sulla Volkswagen, ma su tutte le aziende produttrici di vetture. Una volta verificato quanti degli 11 milioni di veicoli coinvolti sono stati venduti in Italia, si pone un’altra urgenza: rendere operativa nel nostro ordinamento giuridico una class action realmente degna di questo nome, grazie alla quale le Associazioni potrebbero ricorrere contro il colosso automobilistico tedesco per ottenere i dovuti risarcimenti nei confronti dei cittadini coinvolti. La normativa attuale, infatti, risulta una vera e propria “arma spuntata”, del tutto inefficace a tutelare in maniera efficace i cittadini.
La class action, che in molti paesi rappresenta un formidabile strumento per contrastare gli squilibri e gli abusi che avvengono nei mercati, nel nostro Paese purtroppo è ancora lontana dello svolgere tale funzione e con la reale class action ha in comune solo il nome, tra l’altro utilizzato a nostro parere in modo improprio” “A tale limite ha tentato di porre rimedio il nuovo DDL sulla class action, approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati, ora passato al Senato. Un iter di approvazione che deve essere velocizzato e inserito immediatamente all’ordine del giorno, vista la delicatezza e l’importanza di questo strumento.
Infine dal 1° gennaio 2016 i test sulle emissioni delle auto non si effettueranno più in laboratorio, ma su strada. Almeno in Europa. Parola di Lucia Caudet, portavoce della Commissione Europea che lo ha annunciato ieri, dopo aver precisato che Bruxelles era al corrente che in generale i test in laboratorio sulle emissioni auto potevano non fornire una rappresentazione accurata come quelle in condizioni di guida reali.