Credito al consumo, il Covid-19 frena i flussi nei primi mesi del 2020

Nei primi mesi del 2020, a seguito del diffondersi della pandemia da Covid-19, i flussi di credito al consumo hanno registrato una riduzione del -27.8% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Un trend che ha interrotto la crescita rilevata nel 2019 rispetto all’anno precedente (+5.9%). Sono questi i dati rilevati dalla 48^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.

Questa riduzione ha coinvolto in maniera particolare i finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto/moto (-39% circa nei primi quattro mesi del 2020), anche per la chiusura dei concessionari, e i prestiti personali, che scontano anche le limitazioni alle aperture degli sportelli/filiali degli operatori eroganti (-32%).

Resistono, invece, quelli destinati all’acquisto di elettrodomestici/elettronica, grazie all’e-commerce e ai finanziamenti per prodotti informatici, di cui si sono dotate le famiglie per adeguarsi alle maggiori esigenze di digitalizzazione, e i finanziamenti destinati agli acquisti di impianti “green” e di beni per l’efficientamento energetico della casa.

Secondo l’indagine dell’Osservatorio, le erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie nei primi due mesi del 2020 sono state “particolarmente brillanti” dopo il calo del 2019 (-9.2%), grazie a condizioni di mercato ancora favorevoli e alla convenienza del tasso fisso. Il lockdown ha determinato, invece, una contrazione dei mutui di acquisto (-9.7%), a seguito dello stop delle compravendite di immobili residenziali.

Il rischio di credito non ha ancora risentito dello shock economico che ha investito il Paese – spiega l’Osservatorio. – Nello specifico, il tasso di default del credito al dettaglio considerato nel suo complesso (quindi mutui immobiliari e credito al consumo) rimane stabile all’1.6% ad aprile 2020”.

Gli altri mutui fanno invece registrare una buona crescita (+46.3%), trainati dai mutui di surroga che hanno fatto segnare un vero e proprio boom (+135.5% nel primo trimestre del 2020). Un trend che non si è arrestato con il diffondersi della crisi sanitaria.

Le previsioni per il 2020 e il successivo biennio presentate nell’ultima edizione dell’Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia indicano che, dopo le difficoltà del 2020 dovute agli impatti della pandemia, il trend dei flussi di credito alle famiglie tornerà a crescere nei successivi due anni.

Nel successivo biennio si aspettano, dunque, un progressivo recupero dei consumi, soprattutto nella componente dei beni durevoli, che sosterrà le erogazioni di prestiti al consumo.

Per quanto riguarda i mutui, nel corso del 2020 si registrerà, secondo le previsioni dell’Osservatorio, una forte caduta nella componente dei nuovi prestiti, sia per le difficoltà fisiche di procedere all’acquisto, sia per il clima di incertezza in merito ai tempi di ritorno alla normalità e alle prospettive lavorative, che durerà anche nella seconda parte dell’anno.

Al contrario, la componente delle surroghe e sostituzioni continuerà a crescere nell’anno, anche se a ritmi progressivamente più modesti nei prossimi mesi. Nel complesso le erogazioni torneranno a crescere nel biennio successivo, guidate dai nuovi prestiti.