Apple: nuovo caso di obsolescenza programmata per gli AirPods resi inutilizzabili a seguito dell’ultimo aggiornamento.
Federconsumatori segnala la condotta all’Antitrust e chiede un tavolo di confronto su questo fenomeno.
Federconsumatori ha segnalato all’AGCM quello che ha tutte le caratteristiche per configurarsi come l’ennesimo caso di obsolescenza programmata. Oggetto di molte segnalazioni sono stati gli auricolari AirPods di prima generazione, prodotti e venduti dalla Apple, Inc.
Gli utenti riferiscono che, dopo aver installato in automatico l’ultimo aggiornamento del software (versione firmware 6.8.8) rilasciato dalla società, gli auricolari prima perfettamente funzionanti hanno iniziato a presentare problemi, disconnettendosi in continuazione dallo smartphone e, obbligando di fatto moltissimi utenti a doverli sostituire, acquistandone di nuovi.
Tra l’altro, sul sito ufficiale Apple, nella sezione dedicata al “Supporto”, esiste un forum di discussione nel quale tantissimi consumatori lamentano lo stesso problema, ricevendo da Apple nient’altro che risposte evasive e per nulla soddisfacenti, nonché istruzioni del tutto inefficaci.
Già in passato la Società si è trovata al centro delle polemiche per la vicenda dell’obsolescenza programmata a causa del rilascio di alcuni aggiornamenti del firmware dei loro dispositivi che ne hanno provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni, in tal modo accelerando il processo di sostituzione degli stessi: circostanza per la quale l’Antitrust ha stabilito una ingente sanzione nei confronti della società.
Inoltre è discutibile anche la trasparenza e la carenza informativa circa gli effetti ed i rischi di tali aggiornamenti, spesso in grado di compromettere fortemente la funzionalità dei dispositivi, fino a renderli inutilizzabili.
Visto il ripetersi, ormai programmatico, di tali vicende, oltre a inibire tali comportamenti e sanzionarli singolarmente, sarebbe ora di aprire un tavolo di confronto con l’Autorità e con il MISE su questo grave fenomeno, che comporta spesso sprechi e onerosi aggravi a danno dei cittadini costretti a sostituire dispositivi costruiti a orologeria.