Antitrust: anche l’AGCM segnala l’urgenza di investire nello sviluppo e nell’innovazione.
Necessario stanziare fondi per la banda larga e garantire ai cittadini l’accesso alla Rete.
Nelle settimane di lockdown è emersa in tutta la sua evidenza la necessità di adeguare le infrastrutture tecnologiche alle esigenze dei cittadini, che hanno diritto di poter accedere alla Rete in tutte le aree del Paese. Nei mesi scorsi gli utenti hanno utilizzato diverse tipologie di strumenti tecnologici per accedere a servizi e attività online, soprattutto per coloro i quali hanno dovuto confrontarsi con lo smartworking e con l’istruzione a distanza. Il forzato trasferimento “in remoto” di alcune attività ha evidenziato che un’importante percentuale della popolazione si vede, di fatto, negato il cosiddetto “diritto all’accesso” ad internet.
Abbiamo più volte chiamato gli operatori e le istituzioni a stanziare gli investimenti necessari in direzione di una estensione ed un potenziamento delle infrastrutture per renderle pienamente e diffusamente fruibili. Ora anche l’Antitrust ha rilevato la medesima problematica in una segnalazione trasmessa a Parlamento, Governo, AGCOM e Anci e ha giustamente evidenziato il ruolo delle infrastrutture di telecomunicazioni nello sviluppo e nella crescita dell’intero sistema.
Accogliamo quindi positivamente l‘intervento dell’AGCM e chiediamo che le istituzioni pubbliche rispondano con azioni rapide ed efficaci alla richiesta dell’Autorità di rimuovere gli ostacoli all’installazione di infrastrutture di tlc e di promuovere l’utilizzo di servizi di comunicazione elettronica. Il diritto all’accesso, non ci stanchiamo di ribadirlo, deve essere garantito a tutti.