Obbligatoria l’origine in etichetta per i salumi. Ma solo fino a dicembre 2021.

È scaduta la proroga concessa alla piena applicazione del decreto che disciplina l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate. 

A partire dal 1° febbraio non potranno più essere commercializzati carni suine lavorate come salami o prosciutti senza l’indicazione dell’origine a partire dal paese di nascita degli animali. Il Decreto del 6 agosto 2020 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è pienamente in attuazione.

Il decreto ha carattere sperimentale e si applica fino al 31 dicembre 2021. La norma prevede l’indicazione in etichetta della provenienza della carne suina per assicurare una completa informazione ai consumatori. Tra gli obiettivi anche rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e la tutela dei diritti di proprietà industriale. Lo scorso luglio la Commissione Europea aveva dato il via libera alle nuove disposizioni. 

A novembre una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico consentiva alle aziende della filiera di poter utilizzare, fino al 31 gennaio 2021, le scorte esistenti degli imballaggi e delle etichette non conformi alle nuove norme. Scorte che risultino nella loro disponibilità a seguito di contratti stipulati prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto stesso.

 Le imprese avevano segnalato  difficoltà segnalate ad ottemperare per tempo, ai nuovi obblighi scaturenti dal provvedimento stante il perdurare delle misure urgenti relative al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Cosa troviamo scritto in etichetta dei salumi?

L’indicazione dell’origine in etichetta prevede informazioni sia sul Paese di nascita, che di allevamento e di macellazione:

  • Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali).
  • Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali).
  • Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).

Se i suini sono nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione è:

  • Origine: (nome del paese).

La dicitura “100% italiano” è consentita solo se la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.

A seconda che la carne provenga da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri o meno dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma:

  • Origine: UE
  • Origine: extra UE

I numeri del settore delle carni suine trasformate:

La norcineria italiana è un comparto di punta dell’agroalimentare nazionale grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione. Lo rileva Coldiretti che precisa come la filiera vanti un fatturato che vale 20 miliardi. Il settore è stato fortemente ridimensionato nel 2020 per effetto della chiusura della ristorazione che rappresenta uno sbocco di mercato importante soprattutto per gli affettati di grande qualità. Per questo l’organizzazione definisce l’entrata in vigore dell’etichetta Made in Italy sui salumi un momento di svolta per i produttori italiani.