Elezioni europee, allerta fake news su immigrazione e terrorismo
Disinformazione online, Agcom: elezioni europee, allerta fake news su immigrazione e terrorismo.
La disinformazione online si esercita in vista delle prossime elezioni europee. E diffonde fake news su due argomenti su tutti: immigrazione e terrorismo. Fra i temi di generale rilevanza europea, criminalità e immigrazione sono quelli che occupano più spazio online. E insieme alla disoccupazione, sono anche i temi preferiti per la disinformazione online. Addirittura l’immigrazione copre un quarto dei contenuti di disinformazione prodotti online su temi europei mentre nel sistema informativo è pari solo al 9%.
In vista delle prossime elezioni europee, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni alza i riflettori sulla disinformazione online. Lo fa pubblicando il primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online, che si inserisce nelle attività promosse da Agcom per l’individuazione e il contrasto dei fenomeni di disinformazione frutto di strategie mirate. L’Autorità ha avviato la sperimentazione di un sistema di monitoraggio proprio alla vigilia delle elezioni europee di maggio. Secondo l’analisi, già nel secondo semestre del 2018 si è registrato un incremento dell’attenzione riservata dai siti di disinformazione alla prossima campagna elettorale.
Quali sono i temi di rilevanza europea più importanti per i cittadini? Nelle prime cinque posizioni ci sono immigrazione (59%), situazione economica del paese e disoccupazione (rispettivamente 49% e 47%) seguiti dai problemi che riguardano il cambiamento climatico (33%) e dal terrorismo (24%). “Criminalità, immigrazione e disoccupazione sono stati ampiamente i più trattati dai siti disinformazione nell’ultimo anno – dice l’Agcom – Immigrazione e terrorismo hanno segnato la maggiore presenza di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti sui singoli argomenti, riportando quote rispettivamente pari al 15% e all’11%”.
L’attenzione nei confronti delle elezioni europee – generale: sia delle fonti informative che di quelle di disinformazione – è aumentato nella seconda metà del 2018 soprattutto a partire da settembre. E nel mese medio del 2018, evidenzia l’Agcom, il 7% dei contenuti online riguardanti le elezioni europee è prodotto da fonti (siti e pagine o account di social network) di disinformazione.
Lo studio dell’Agcom approfondisce in questo primo numero gli scenari nazionali che hanno caratterizzato il sistema della disinformazione online nel 2018, mentre nei prossimi numeri verrà proposto un aggiornamento mensile. Nel 2018, evidenzia l’Autorità, il volume di disinformazione online ha raggiunto il livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo e della successiva formazione del nuovo governo. In media, la disinformazione ha riguardato l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente lo scorso anno e soprattutto argomenti di cronaca e politica (nel 53% dei casi) e notizie di carattere scientifico (18% dei contenuti di disinformazione). Sia nel periodo elettorale che nei mesi successivi del 2018, le vicende politiche e di governo, la cronaca nera, le teorie pseudoscientifiche e la salute sono state tra le principali tematiche oggetto di disinformazione.
L’offerta informativa prodotta nel 2018 privilegia soprattutto i fatti di cronaca e le hard news (cronaca, politica, esteri) che insieme arrivano al 41% mentre c’è in generale una carenza di informazione scientifica. Sul versante delle fake news, invece, spicca un’abbondanza di disinformazione online scientifica.
“Le strategie di disinformazione si fondano per lo più su tematiche divisive e con un forte impatto emotivo”, spiega l’Agcom. Tanto e vero che nel periodo pre e post elettorale investono soprattutto partiti politici e istituzioni, fatti di cronaca nera, immigrazione, eventi internazionali da un lato, e dall’altro teorie pseudoscientifiche su pianeti e presenze aliene. “I siti di disinformazione diffondono soprattutto notizie su argomenti polarizzanti, atti a diventare oggetto di propagazione virale attraverso i social network (e le altre piattaforme online)”.