Addebiti periodici.
Pagamento addebiti periodici, Antitrust censura il comportamento di Abi e undici banche
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l’istruttoria avviata nei confronti di ABI e di undici istituti di credito, tra cui i principali operatori di mercato, accertando l’attuazione di un’intesa unica e complessa volta a concertare le strategie commerciali in relazione al nuovo modello di remunerazione del servizio SEDA. Si tratta dell’accordo che, insieme al SEPA, ha sostituto il precedente sistema di addebito diretto delle bollette di pagamento, detto RID. Il sistema consente ai consumatori di pagare gli addebiti periodici (per esempio delle bollette delle utenze domestiche) direttamente con un prelievo dal proprio conto corrente bancario. Attualmente il sistema comprende il pagamento vero e proprio (SEPA DD) e un servizio informativo rivolto e pagato dai fatturatori (il SEDA).
L’Autorità ha accertato che, nel passaggio dal vecchio sistema RID al nuovo sistema SEPA introdotto a livello comunitario anche per ridurre i costi, ABI- Associazione Bancaria Italiana e le società Unicredit S.p.A., Intesa SanPaolo S.p.A., ICCREA Banca S.p.A.– Istituto Centrale del Credito Cooperativo, Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A., Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., UBI Banca S.p.A., Credito Valtellinese S.C.P.A., Banca del Piemonte S.p.A., Banca Sella S.p.A hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza, contraria all’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
Tuttavia, in relazione alle peculiarità del caso di specie, l’Autorità ha ritenuto di non comminare sanzioni pecuniarie, considerata la non gravità dell’infrazione, anche alla luce del contesto normativo e economico in cui le condotte si sono svolte e considerando anche il fatto che nel corso del procedimento le Parti hanno proposto un nuovo sistema di remunerazione del servizio che, ove correttamente implementato dalle banche, consentirà di dimezzare l’attuale costo complessivo del SEDA, con vantaggi per le imprese che se ne servono e, in ultima analisi, dei consumatori clienti finali delle utilities.