Spese e finanziamenti post Covid, le famiglie fra rinunce e pianificazione finanziaria.
Più attenti alle spese da sostenere e ai risparmi. In ansia per la propria situazione finanziaria e alle prese con vecchie e nuove scelte sui soldi da investire, o da risparmiare, nel presente e nel futuro. Sono gli italiani alle prese con spese e finanziamenti post Covid.
Qualcosa hanno deciso di rimandarlo: l’acquisto di tecnologia, di pc e tablet, della lavatrice o del frigorifero. Su alcune spese sono disponibili a tagliare: vacanze e tempo libero, ristorante e abbigliamento prima di tutto, se serve anche sul cibo. Ma le spese che taglieranno di meno, quelle su cui non si scende a compromessi, sono l’educazione dei figli e la baby sitter.
È arrivato il momento di fare progetti post Covid, o comunque di mettere mano al bilancio e di fare delle scelte su spese, risparmi e finanziamenti. L’Osservatorio “The World After LOCKDOWN” di Nomisma e CRIF, realizzato su un campione di 1.000 italiani responsabili degli acquisti (18-65 anni), analizza l’impatto del lockdown sulle vite dei cittadini e restituisce un focus sulla pianificazione finanziaria delle famiglie.
I dati che emergono dalla ricerca evidenziano consapevolezza e maturità da parte degli italiani verso la gestione del proprio budget familiare, persino maggiore rispetto alla crisi dello scorso decennio . Questo potrebbe attribuirsi anche alla crescente diffusione della cultura del controllo e gestione delle proprie finanze, supportata dagli strumenti digitali.
Per salvaguardare i risparmi della propria famiglia – evidenzia l’indagine Nomisma/Crif – il 21% degli italiani ridimensionerebbe il budget destinato a viaggi e vacanze, mentre il 20% quello relativo a ristoranti e consumi fuori casa. I cittadini sono orientati a stringere la cinghia anche sull’acquisto di abbigliamento e scarpe (14%) e, dove possibile, di cibo e spesa alimentare (6%)».
Su un aspetto non si risparmia, quello che riguarda i figli. In particolare, solo l’1% e il 2% delle famiglie ridurrà le voci di spesa destinate a baby sitter ed educazione dei figli (anche perché per molte famiglie la baby sitter o i centri estivi sono fondamentali per continuare a lavorare, senza contare il sacrificio di bambini e adolescenti in casa da mes).
Il tech è invece il primo settore che risentirà dello slittamento di alcune spese. Un italiano su quattro rimanderà l’acquisto già programmato di PC, smartphone e tablet, mentre il 21% sposterà a data da destinarsi l’acquisto di grandi elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, forno. Anche arredamento e mobili, seguiti dalle auto, rientrano tra le categorie principali di beni il cui l’acquisto può essere rinviato (per il 20% degli intervistati).
Poco più di un terzo degli italiani, pensando alla situazione finanziaria della propria famiglia tra 6 mesi, si sente in ansia. Per oltre la metà è ora importante la pianificazione delle spese e la definizione di obiettivi di risparmio. Tutto questo coinvolge i finanziamenti in corso, fra mutui e prestiti che si decide di rimandare oppure, in caso contrario, che ci si trova costretti a prendere.
Uno dei punti di attenzione per le famiglie è rappresentato dalla gestione dei finanziamenti in corso: dalla ricerca emerge che il 6% delle famiglie con un mutuo prima casa in corso ha richiesto la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti, mentre un altro 15% pensa che lo farà nei prossimi mesi. Relativamente a coloro che hanno invece dei prestiti in corso, a cui tipicamente sono collegati importi delle rate più contenuti, il 4% dichiara di aver già richiesto la sospensione delle rate mentre il 21% non esclude di richiederla nei prossimi mesi».
Durante il lockdown, il 6% degli italiani ha deciso di rinunciare alla richiesta di un finanziamento mentre il 9% ha rimandato di qualche mese questa scelta. Il 3% degli intervistati, invece, ha deciso di procedere comunque con la stipula di un prestito come programmato.
Esiste anche un 10% di italiani che, dopo la fine di questo periodo di emergenza e quarantena, ha deciso di chiedere un finanziamento che non aveva pianificato prima. Fra i finanziamenti che si vuole richiedere, spiccano quelli per l’Ecobonus con gli interventi per l’efficienza energetica di case e palazzi e quelli per il Sismabonus.
Chi deciderà di ricorrere a un finanziamento per sostenere l’acquisto di beni e servizi pensa di farlo principalmente per spese impreviste causate dell’emergenza sanitaria (30%), spese mediche o dentistiche (29%), manutenzione/ristrutturazione casa (26%), esigenze di maggiore liquidità (26%), l’acquisto di un’auto (17%).