Forte calo delle vendite al dettaglio prevedibile in questa fase. Necessarie misure efficaci e rapide, per il sostegno ai redditi delle famiglie.

 

L’Istat rende noti i dati relativi alle vendite del commercio al dettaglio a Marzo e nel primo trimestre 2020.

A marzo di quest’anno, si stimano per le vendite al dettaglio, flessioni rispetto a febbraio pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume.

A determinare l’eccezionale calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 36,0% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e in lieve diminuzione in volume (-0,4%). Riporta l’Istituto di Statistica.

I dati relativi al primo trimestre del 2020 non si discostano molto da tela andamento: le vendite al dettaglio registrano un calo del 5,8% in valore e del 5,9% in volume rispetto al trimestre precedente (diminuiscono le vendite dei beni non alimentari -11,6% in valore e -11,5% in volume, mentre registrano variazioni positive le vendite dei beni alimentari +2,0% in valore e +1,9% in volume).

Dati che, a un primo sguardo, saltano senza dubbio all’occhio per l’impressionante calo a doppia cifra delle vendite, ma che in realtà, vista la situazione attuale e la chiusura di molti esercizi di vendita di beni non alimentari, risultano alquanto fisiologici.

Vi è inoltre da considerare che, in una situazione di forte preoccupazione e incertezza come quella che l’intero Paese sta vivendo, i consumi non essenziali sono stati messi da parte e rimandati a periodi migliori, fatti salvi quelli consolatori.

La vera tenuta della domanda interna la verificheremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, quando gli esercizi man mano saranno autorizzati a riaprire. In vista di questa fase è fondamentale e prioritario sostenere il potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle che a causa della pandemia hanno subito una riduzione del proprio reddito.

Solo allora capiremo se gli aiuti del Governo saranno stati adeguati a sostenere l’impatto con le conseguenze dell’emergenza sul piano economico e sociale.

Si rende indispensabile, in tal senso, una accelerazione dei tempi: sia per quanto riguarda il cosiddetto “decreto Aprile”, sia relativamente all’erogazione dei bonus, delle agevolazioni e soprattutto dei pagamenti della cassa integrazione.

Sono molte le famiglie che si lamentano di non aver mai ricevuto i dovuti compensi e si trovano ora in estrema difficoltà.

Di pari passo è necessario agire in direzione di un contrasto alle speculazioni sui prezzi: da tempo segnaliamo come, soprattutto sui beni alimentari, ma anche sui prodotti per la cura della casa e della persona, sono in atto in tutto il Paese forti e intollerabili speculazioni, che vanno fermate al più presto, sennò rischiano di rendere vane le misure di sostegno finora adottate.