L’Istat registra, a novembre, una frenata del tasso di inflazione, che si attesta al +0,2%.
In crescita, invece, il tasso relativo all’andamento dei prezzi dei beni con maggiore frequenza di acquisto: il cosiddetto carrello della spesa segna un tasso del +0,5%.
Questo si traduce, per le famiglie, in un aumento generalizzato dei costi di +64,50 Euro annui.
La diminuzione rispetto alla stima iniziale (+0,4%) è motivata, riporta l’Istituto di Statistica, dall’ampliamento del periodo di promozioni legato al Black Friday, che ha determinato “diversi effetti”.
Il rallentamento della crescita dei prezzi non interessa, però, i prodotti alimentari: un andamento che allarma, non solo perché sono beni di prima necessità, ma anche perché si tratta dei prodotti che rimangono in cima alle preferenze degli italiani in tema di regali e consumi di Natale.
Alla luce di tali dinamiche rimane prioritario e fondamentale sostenere i redditi delle famiglie, affinché si possa determinare un necessario rilancio della domanda interna.
In tal senso, riteniamo opportuno operare una rimodulazione delle aliquote IVA, per fare in modo che la tassazione non pesi in maniera eccessiva su alcuni beni di prima necessità che invece vengono considerati “beni di lusso” tassati al 22%.
È indispensabile, inoltre, avviare un piano capace di dare nuovo slancio al mercato occupazionale con lo stanziamento di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.
Si tratta di operazioni fondamentali per dare nuovo slancio di crescita all’intero sistema economico.