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Istat: a novembre va giù la fiducia dei consumatori
Va giù a novembre la fiducia dei consumatori. Tornano a peggiorare le opinioni sulla situazione economica del paese come pure i giudizi sulla situazione economica familiare. Secondo i dati diffusi dall’Istat, a novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori torna a diminuire e passa da 116 a 114,3, mentre è in lieve calo anche la fiducia delle imprese.
“Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori – spiega l’Istat – sono in diminuzione seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura registrano un calo più deciso (da 143,3 a 139,2 e da 121,6 a 119,8 rispettivamente) mentre il deterioramento è più contenuto per la componente personale (da 105,9 a 105,7) e corrente (da 111,5 a 110,1)”. Diminuisce il saldo relativo sia ai giudizi sia alle aspettative sulla situazione economica del paese e c’è un aumento delle aspettative sulla disoccupazione; per quanto riguarda la situazione personale, i giudizi sulla situazione economica della famiglia sono in peggioramento mentre le aspettative sono in aumento.
Come Federconsumatori riceviamo quotidianamente richieste di supporto da parte di famiglie che non riescono a far fronte a rate, bollette e mutui. Nonostante i lievi segni di ripresa registrati da alcuni indicatori economici, le famiglie si trovano ancora in condizioni critiche! – In tale contesto l’accelerata dell’inflazione registrata negli ultimi mesi, unita alla mancata crescita dei redditi delle famiglie, accresce gli effetti negativi sull’andamento dell’economia”. Chiediamo e continueremo a chiedere un piano per il lavoro quale strategia fondamentale per il rilancio e la crescita. “Come sosteniamo da tempo, è fondamentale intervenire con decisione affrontando la vera e principale priorità del Paese: il Lavoro – commenta Emilio Viafora, presidente Federconsumatori – Il primo passo in questa direzione è l’avvio di un piano strategico per il rilancio dell’occupazione, attraverso investimenti per la crescita e lo sviluppo, nonché attuando un taglio delle tasse sul lavoro”.