Fine delle bollette ogni 28 giorni.
Forse la “trovata” delle bollette ogni 28 giorni – con conseguente aumento delle tariffe dell’8,6% – subirà finalmente un stop. È in arrivo, infatti, una norma che dovrebbe cancellare la fatturazione a 28 giorni introdotta dalle compagnie telefoniche, contestata dall’Agcom ma dal 1° ottobre adottata anche per i pagamenti di Sky.
Il 12 ottobre è stata, approvata una risoluzione a Montecitorio contro la fatturazione ogni 4 settimane.
La risoluzione presentata impegna il governo “ad assumere iniziative normative, nell’ambito della manovra di bilancio per il 2018, per impedire che gli operatori telefonici e di telecomunicazione adottino una cadenza di fatturazione che non abbia come base il mese o un suo multiplo”.
Se la pratica non verrà fermata in tempo c’è il rischio che altri settori la mutuino in fretta, se è legittima l’aspirazione al profitto da parte delle aziende, lo è ancora di più il diritto dei cittadini alla trasparenza. Chi vuole aumentare le proprie tariffe lo faccia alla luce del sole, sottoponendosi al giudizio del mercato, e non tramite accorgimenti ingannevoli che finiscono per danneggiare soprattutto i consumatori più indifesi.
Un’altra voce, dopo quella espressa dal governo, contro le fatture di 28 giorni. È quella dell’Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni, e riguarda gli operatori della telefonia per i quali vengono annunciate sanzioni “se non rispettano l’obbligo di cadenza mensile della fatturazione”.
Si legge in una nota che “L’Autorità per le comunicazioni ha “deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche”.
“Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione”, con una delibera del marzo scorso, l’Autorità aveva infatti stabilito, ricorda la nota, “che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli”. Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, però, “è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità”.
Non si parla ancora di Sky, che si è avviata sulla stessa strada (per quella si attende, forse, l’Antitrust) ma “L’Autorità per le comunicazioni sta valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di ‘trascinamento’ verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi”.
Il Garante delle comunicazioni ha annunciato, quindi, sanzioni per gli operatori di telefonia che adottano fatturazioni a cadenza settimanale, cioè con una bolletta ogni quattro settimane, invece che mensile. Anche Sky, ad esempio, che opera in un settore diverso da quello delle telecomunicazioni, ha annunciato l’imminente adozione di un sistema di fatturazione ogni quattro settimane.