Sprechi alimentari
Da oggi entra in vigore la legge contro gli sprechi alimentari, grazie alla quale puntiamo a incrementare il recupero e la donazione delle eccedenze, dando la priorità della loro destinazione agli indigenti”: così scriveva il 14 settembre scorso su Facebook il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.
“Nel nostro Paese sprechiamo ancora troppo”, aggiunge Martina, “oltre 12 miliardi di euro ogni anno. Ma adesso abbiamo uno strumento in più per ridurre questi numeri e avvicinarci all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo all’anno, donandole a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”.
Il via libera alla legge era arrivato dall’Aula del Senato a metà estate quando era giunto l’ok al disegno di legge contro gli sprechi alimentari. La nuova legge è stata approvata con 181 sì, 2 no e 16 astenuti. Il provvedimento, già varato dalla Camera, diventa definitivo. Una legge analo-ga esiste già in Francia da alcuni mesi.
La legge permette anche ai clienti dei ristoranti di portarsi a casa gli avanzi, in appositi contenitori.
Tra gli obiettivi principali della nuova legge ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti. Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e all’educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari
Gli sprechi alimentari costano all’Italia 12,5 miliardi, che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione: sono queste le cifre fornite dalla Coldiretti, che commenta positivamente la nuova legge, tra i cui obiettivi vi è quello di ridurre gli sprechi alimentari in Italia di un milione di tonnellate l’anno.
Gli sprechi si possono contenere, il 53% degli italiani ritiene che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori, il 46% sostiene che gli sprechi possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa.