Tariffe tim in aumento
Tariffe Tim: aumentano i costi per utenti meno tecnologici
I cambiamenti messi in atto da Tim/Telecom nella propria trasformazione aziendale – dal pagamento mensile della bolletta ai contributi di attivazione per chi non sceglie la domiciliazione bancaria al pagamento di 2 euro per chi vuole ricevere la fattura cartacea – di fatto sono un maggior costo a carico degli utenti , privilegiando quelli che usano di più la tecnologia a scapito di una larga fetta degli abbonati in particolare quelli più anziani.
Il pagamento mensile della bolletta, porta “sia un raddoppio dei costi per il pagamento del bollettino di c/c postale che un beneficio finanziario per l’azienda”. Altra voce riguarda “i contributi di attivazione (da 39 euro fino a 90 euro) applicati ai clienti che non scelgono la domiciliazione bancaria”, che “denotano una scarsa attenzione verso chi ha meno familiarità con queste metodologie e preferisce il pagamento diretto”. C’è infine la novità che scatterà dal prossimo 1° febbraio, quando cambierà la fatturazione per i clienti Adsl e Fibra di Telecom-Tim: cambiano le modalità di fatturazione “per incentivare l’utilizzo del servizio gratuito di ricezione online della fattura in formato esclusivamente elettronico”, così se si mantiene l’invio della fattura cartacea bisognerà pagare 2 euro da 0,52 che si pagavano prima ! Quindi una persona possiamo chiamarla “normale “non tecnologicamente attrezzata pagherà 2 euro più 1,50 di bollettino postale, totale 3,50 euro ! complimenti a Tim per l’attenzione che dimostra per i suoi clienti.
La scelta di penalizzare economicamente chi sceglie di ricevere la fattura in forma cartacea si traduce infatti in maggiori oneri per una vasta parte della popolazione italiana. Sarebbe stato invece molto più coerente e corretto proporre una riduzione dei costi a chi riceve la fattura via mail. Si tratta di un’operazione che con ogni evidenza è orientata al mercato e alla clientela non solo tecnologicamente più avanzata ma anche economicamente più remunerativa. Tuttavia così l’azienda tiene sempre meno conto delle necessità della fornitura di un servizio universale con una spesa accessibile a tutti”. In caso di variazioni unilaterali del contratto il cittadino ha 30 giorni di tempo, dal momento in cui il gestore comunica le modifiche, per recedere dal contratto e passare a un altro gestore, questo gentilmente è indicato da parte di Tim.