Traffico della bistecca: Mercato nero tra ITALIA e SVIZZERA.
Sembra uno scenario da tempo di guerra e invece accade oggi, tra l’Italia e la Svizzera, dove la carne diventa merce da trafugare oltre confine. Lo racconta la polizia frontaliera tra i due Paesi a cui è capitato di fermare auto che trasportavano fino a 50 chili nascosti nei posti più vari: dallo scontato bagagliaio al vano motore e c’è pure una donna che si finge incinta per celare sotto il vestito una spesa troppo consistente da essere destinata al consumo domestico.
Il fenomeno è determinato da un’impennata dei prezzi in terra elvetica dove un chilo di filetto di manzo è schizzato a 87 euro, il doppio del costo in Italia. Un numero di sequestri record, con quantitativi tali di detenzione illegale di carne che non possono essere ricondotti al semplice utilizzo domestico”. Infatti la convinzione delle forze dell’ordine è che quantità di questo genere siano destinate a un circuito illegale.
Un mercato destinato alla piccola ristorazione
Per questo si parla già di “traffico della bistecca”. Un traffico, racconta Il Corriere della Sera, di cui farebbe parte la piccola ristorazione svizzera che cercherebbe così non solo di pagare meno la merce, ma anche di aggirare le imposte non versando il dazio doganale di 17 franchi (circa 16 euro) per ogni chilo di carne portato oltre confine.