Richiamo auto per airbag difettosi

Ripercorriamo i fatti

In Italia la vicenda degli airbag difettosi prodotti dall’azienda giapponese Takata ha assunto rilevanza a livello mediatico a maggio          2024, quando migliaia di persone hanno ricevuto una comunicazione in cui veniva loro notificato un difetto nei dispositivi di gonfiaggio dei cuscini salvavita delle automobili di cui sono proprietari. Nella nota, trasmessa da Groupe PSA e DS Automobilies in qualità di aziende produttrici delle vetture coinvolte, veniva specificato che “le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte” e si raccomandava quindi ai destinatari delle lettere di non utilizzare i veicoli stessi. Alla luce di tali premesse, le citate società hanno disposto il richiamo di oltre 497mila vetture Citroën modello C3 e di oltre 108mila veicoli modello DS3 non solo in Italia, ma anche in altri Paesi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Il problema è riconducibile in particolare all’utilizzo di un gas, il nitrato d’ammonio, al posto del tetrazolo, sensibilmente più costoso: al momento dell’attivazione dell’airbag per un incidente, questo gas, in determinate condizioni climatiche di caldo e umidità, raggiunge una pressione elevata, innescando una vera e propria esplosione, tale che pezzi di metallo possono essere proiettati all’interno del veicolo con conseguente ferimento o addirittura decesso degli occupanti.

 

 

 

 

Una panoramica dei dati

Nel mondo potrebbero essere interessate oltre 100 milioni di auto.

Oltreoceano, secondo l’Agenzia governativa statunitense per la sicurezza nei trasporti (Nhtsa), oltre 67 milioni di airbag potrebbero essere ritenuti un rischio irragionevole di morte o lesioni.

Il richiamo riguarda in particolare un totale di 605.772 veicoli Citroën C3 (il modello più venduto del marchio) e DS3, commercializzati tra il 2009 e il 2019 in una ventina di paesi dell’Europa meridionale, del Medio Oriente e del Nord Africa.

L’azione di richiamo, in Italia, riguarda circa 160 mila airbag Takata.

 

I casi gestiti da Federconsumatori

Attualmente le pratiche gestite da Federconsumatori sono circa 600: si tratta di cittadini che hanno inviato reclamo avvalendosi della nostra consulenza, a fronte di oltre 5.000 richieste di informazioni e appuntamenti fissati.

Le pratiche degli utenti che si sono rivolti alla Federconsumatori, riportate in questo dossier, riguardano Citroën e DS Automobiles.

Le casistiche sono le più disparate, ma hanno un minimo comun denominatore: i ritardi e la lentezza nella gestione dei disagi e del disservizio.

Disagi che aumentano in misura esponenziale, ovviamente, in rapporto ad alcune variabili, quali il numero di auto disponibili nel nucleo familiare, l’utilizzo dell’auto (per andare al lavoro, per recarsi ad effettuare terapie e visite, per andare in vacanze già prenotate) e la disponibilità economica dei cittadini, che in molti casi non possono permettersi di provvedere al noleggio di una vettura sostituiva.

 

La distribuzione regionale dei casi

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, oltre il 43% dei casi che la Federconsumatori sta gestendo si trovano in Emilia-Romagna: le province in testa sono Modena (che tratta il 33% delle pratiche regionali) e Reggio Emilia (che ne segue il 28%).

Dopo l’Emilia-Romagna, per numero di pratiche trattate, si trova la Lombardia, con il 16% delle pratiche (con in testa la provincia di Bergamo).

Tra le prime regioni per numero di pratiche vi è poi la Toscana, con il 9% dei casi trattati.

 

 

Il punto sulle riparazioni

I cittadini che si sono rivolti a Federconsumatori si trovano per lo più in attesa della data di un appuntamento per la riparazione.

Solo il 22%, ad oggi, ha ottenuto la sostituzione dell’airbag.

Addirittura, il 10% attende ancora il voucher o il codice per la riparazione, pur avendo ricevuto da tempo la lettera di richiamo.

Una percentuale irrilevante, appena il 2%, ha già una riparazione programmata.

Appare evidente come, a fronte di lettere pervenute a maggio (ma in molti casi anche prima), le tempistiche siano eccessivamente dilatate.

Secondo le fonti di stampa, Citroën dichiara di aver provveduto alla sostituzione di circa 20.000 airbag, circa il 12% della platea interessata. Il 15% è, invece, in attesa di riparazione. Ma mancano all’appello ancora, stando ai dati finora diffusi, circa 120.000 veicoli.

Intanto, i cittadini continuano a non poter utilizzare la propria auto (dal momento che i ricambi ancora scarseggiano) e, nella quasi totalità dei casi, non hanno ricevuto alcuna tutela da parte della casa automobilistica in termini di fornitura di auto sostitutiva o di rimborso delle spese sostenute in tal senso.

 

Noleggio sì o noleggio no?

Tra i cittadini che Federconsumatori sta assistendo, il 90% non ha ottenuto alcuna auto sostitutiva.

Il 5,1% ha ottenuto la vettura a titolo gratuito ma dovendo depositare in molti casi una caparra a proprie spese (dai 150,00 ai 200,00 euro) oppure dovendo sostenere le spese per l’assicurazione in caso di furo o danneggiamento del veicolo.

Il 5,5% l’ha ottenuta, ma a titolo oneroso, quindi previo pagamento, per poi ottenere il rimborso da parte dell’azienda.

Complessivamente, stando a un recente articolo di Quattroruote, Citroën dichiara di aver messo a disposizione 11 mila veicoli di cortesia, appena il 7% delle auto coinvolte.

È inaccettabile che i cittadini coinvolti debbano sommare al disagio di non poter utilizzare la propria auto, anche l’onere di procurarsene e pagarne un’altra.

Il costo medio di un’auto a noleggio varia da 24,00 euro al giorno per una citycar a 45,00 euro per un’auto medio-grande. Nell’ipotesi in cui il periodo di attesa sia pari ad un mese, la spesa da sostenere ammonterebbe a 804,00 euro per una citycar e 963,00 per un’auto medio-grande. Per due mesi, i costi raggiungerebbero quota 1.551,00 euro per una citycar e 2.296,00 per un’auto medio-grande.

Noleggio auto Costo al giorno Costo per 1 mese Costo per 2 mesi
Citycar      24,00 €       804,00 €    1.551,00 €
Auto medio-grande      45,00 €       963,00 €    2.296,00 €

Costi che si aggiungono a quelli sostenuti per pagare il carro attrezzi per trasportare l’auto presso le officine autorizzate, considerando che nella lettera di richiamo era indicato chiaramente quanto fosse pericoloso e fortemente sconsigliato mettersi alla guida del veicolo.

 

Non solo Citroën e DS Automobiles

I richiami delle auto non riguardano solo Citroën e DS Automobiles: sui siti di Audi, Seat, Volkswagen, BMW, Skoda, Nissan e Mercedes sono presenti avvisi che informano i clienti in merito all’adozione di analoghi provvedimenti.

Appare inspiegabile che, a fronte di tali richiami, sul sito del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, sia stato pubblicato solo l’elenco delle targhe e dei numeri dei telai dei veicoli Citroën e DS Automobiles coinvolti. Sarebbe opportuno (e inviteremo il Ministero ad intervenire tempestivamente in tal senso) di dare maggiori informazioni ai cittadini, il più esaustive e complete possibili, soprattutto alla luce del grave rischio a cui gli automobilisti sono esposti.

 

Le auto più vendute in Italia

Per capire la portata di tali richiami, è interessante evidenziare i dati relativi alle vendite delle auto in Italia.

Le 10 auto più vendute in Italia nel primo semestre 2024

  1. Fiat Panda, 64.050
  2. Dacia Sandero, 33.817
  3. Citroen C3, 26.340
  4. Lancia Ypsilon, 24.688
  5. Jeep Avenger, 20.863
  6. Toyota Yaris Cross, 19.530
  7. Renault Clio, 18.778
  8. Toyota Yaris, 17.558
  9. Volkswagen T-Roc, 17.022
  10. Renault Captur, 16.872

Le auto benzina più vendute nel primo semestre 2024

  1. Citroen C3, 22.716
  2. Jeep Avenger, 16.016
  3. MG ZS, 15.589
  4. Peugeot 208, 14.164
  5. Volkswagen T-Cross, 13.003
  6. Opel Corsa, 12.493
  7. Volkswagen T-Roc, 12.137
  8. Toyota Aygo X, 12.016
  9. Peugeot 2008, 9.778
  10. Dacia Sandero, 8.112