Spreco alimentare, Waste Watcher: è spreco di denaro in famiglia.
Lo spreco alimentare, in periodo di alta inflazione, è prima di tutto spreco di denaro in famiglia. È quanto rispondono i cittadini di diversi paesi secondo il Rapporto su cibo e spreco di Waste Watcher. Le anticipazioni in vista della Giornata mondiale di sensibilizzazione sullo spreco alimentare del 29 settembre
Lo spreco alimentare è prima di tutto spreco di denaro. È poi diseducativo per i giovani, ha conseguenze ambientali, economiche e sociali, è spreco di risorse vitali e immorale. Ma è soprattutto lo spreco di denaro quello che accomuna la valutazione fatta dai cittadini di diversi paesi verso lo spreco di cibo.
Dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Spagna alla Germania, dal Regno Unito all’Olanda i cittadini identificano lo sperpero di cibo come un “crash” per la loro economia. Sono le prime anticipazioni del Rapporto globale su cibo e spreco, indagine di Waste Watcher, International Observatory on Food & Sustainability, promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il monitoraggio Ipsos, realizzata in 8 Paesi del mondo (Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Olanda e Azerbaijan). Il Rapporto verrà presentato giovedì 28 settembre a Roma nello Spazio Europa della Commissione Europea in occasione della quarta Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e sprechi alimentari del 29 settembre, promossa dalle Nazioni Unite.
Le anticipazioni diffuse in vista della Giornata focalizzano l’attenzione sull’inflazione alimentare, che si abbatte con i suoi rincari sui cittadini di tutto il mondo.
“Non è un caso, dunque, che lo spreco alimentare sia identificato innanzitutto come spreco di denaro in famiglia: dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Spagna alla Germania, dal Regno Unito all’Olanda i cittadini del mondo identificano lo sperpero del cibo come un “crash” per le loro economie – spiega una nota – Nelle settimane dell’inflazione alimentare, quando gli alimenti hanno registrato un aumento medio del 10,7% in Italia e si prospetta un aumento di 205 € fra settembre e dicembre rispetto al 2022 , prevenire lo spreco alimentare equivale a sostenere concretamente la famiglia, oltre ad essere un presidio per la salute dell’ambiente”.
I dati del terzo Cross Country Report offrono una panoramica globale sulle abitudini di consumo e spreco intorno al pianeta. All’indagine hanno preso parte 8mila cittadini, con un campione statistico di 1000 interviste per ciascun Paese.
«Un monitoraggio – spiega il fondatore di Spreco Zero Andrea Segrè, direttore scientifico di Waste Watcher International Observatory – certamente essenziale per potenziare la consapevolezza sui comportamenti e le abitudini di fruizione e gestione del cibo, sulla dieta adottata e sugli alimenti realmente consumati, in chiave di prevenzione dello spreco. Il Rapporto diventa così concreto punto di partenza per promuovere politiche pubbliche e private e iniziative internazionali di sensibilizzazione finalizzate a concretizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare al punto 12.3 dove si prevede di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030».
Fra le misure pubbliche, una delle risposte condivise dai cittadini dei diversi paesi è quella di puntare sull’istruzione nelle scuole. Ci sono poi le strategie di acquisto più seguite dalle famiglie per limitare lo sperpero di cibo.
I cittadini di Italia e Spagna scelgono di prevenire lo spreco alimentare indicando prima di tutto l’acquisto più frequente di prodotti freschi. Per l’Italia in particolare, la prima risposta è questa, seguita dalla lista della spesa su menu settimanale, dall’organizzazione sulla base della data di scadenza, dalla preferenza per prodotti a lunga conservazione e dall’acquisto di formati piccoli. La lista della spesa resta invece riferimento primario per Paesi come la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti.