Associazione Internazionale Dolcificanti: “I dolcificanti sono sicuri e utili per gestire obesità, diabete e malattie dentali.
I dolcificanti con poche o senza calorie svolgono un ruolo fondamentale nell’affrontare il peso delle malattie non trasmissibili e la crisi globale dell’obesità”. Sono inoltre “sicuri da usare” e sono uno degli ingredienti più studiati al mondo. È quanto risponde l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA – International Sweeteners Association) alla pubblicazione delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) sull’uso di dolcificanti diversi dallo zucchero.
Alla luce dell’impegno globale per affrontare l’onere delle malattie non trasmissibili (MNT), comprese le malattie dentali che sono le MNT più diffuse a livello globale, e di altre sfide sociali come la crisi globale dell’obesità, l’ISA ritiene che sia un disservizio per la salute pubblica non riconoscere il ruolo dei dolcificanti con poche/senza calorie nel ridurre l’assunzione di zuccheri e calorie e nel contribuire al controllo del peso”, si legge in una nota stampa.
Il riferimento è appunto alle nuove linee guida dell’OMS che sconsigliano l’uso di NSS per controllare il peso corporeo o ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. I dolcificanti più comuni citati dall’OMS comprendono acesulfame K, aspartame, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati della stevia.
I dolcificanti con poche/senza calorie sono uno degli ingredienti più studiati al mondo e continuano ad essere uno strumento utile per gestire l’obesità, il diabete e le malattie dentali – ha detto un portavoce dell’ISA – Offrono ai consumatori un’alternativa per ridurre l’assunzione di zuccheri e calorie con il gusto dolce che conoscono e che si aspettano. È stato prodotto un corpus enorme di letteratura scientifica a sostegno dell’utilità dei dolcificanti con poche/senza calorie per la gestione del peso, compresa la stessa revisione sistematica commissionata dall’OMS. L’Associazione Internazionale Dolcificanti ritiene che sia un disservizio non riconoscere i benefici per la salute pubblica di questi importanti ingredienti ed è delusa dal fatto che le conclusioni dell’OMS si basino in gran parte su evidenze a bassa certezza provenienti da studi osservazionali, che sono ad alto rischio di causalità inversa. L’ISA si unisce ad altri, tra cui le agenzie governative di tutto il mondo che hanno risposto alla consultazione pubblica sulla bozza delle linee guida, esprimendo le loro preoccupazioni sulle conclusioni e sulle motivazioni fornite dall’OMS. L’ISA concorda infatti con l’Office for Health Improvement and Disparities del Regno Unito che ha commentato affermando che “le linee guida potrebbero spingersi troppo in là” e con il Department of Health and Aged Care del governo australiano che ha scritto che “la raccomandazione potrebbe portare a risultati indesiderati per la salute di alcuni individui”. Inoltre, l’OMS non ha riconosciuto i benefici ormai consolidati dei dolcificanti con poche/senza calorie nella gestione del diabete come parte di queste linee guida, il che temiamo possa fuorviare i consumatori con diabete che si affidano a questi ingredienti per gestire l’assunzione di carboidrati e zuccheri e mantenere uno stile di vita sano.
La raccomandazione, prosegue l’ISA, è solo “condizionale” e “non è rigorosa dal punto di vista scientifico”.
Le aziende produttrici di alimenti e bevande hanno riformulato i prodotti nell’ambito di uno sforzo globale e completo per seguire le raccomandazioni di salute pubblica (comprese quelle dell’OMS) per la riduzione dello zucchero – ha dichiarato il Presidente dell’ISA, Bob Peterson – I dolcificanti con poche/senza calorie hanno permesso questa innovazione e contribuiscono in ultima analisi alla creazione di ambienti alimentari più sani, consentendo alle persone di gustare cibi e bevande con meno zucchero e meno calorie, pur soddisfacendo le loro preferenze in termini di gusti.
I dolcificanti con poche/senza calorie, conclude l’ISA, “sono sicuri da usare, sono uno degli ingredienti più studiati al mondo e sono stati approvati da tutti i principali organismi di sicurezza alimentare, compresa l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.