Saldi: la crisi incide sull’andamento dei saldi.
Solo il 37,4% delle famiglie si appresta ad approfittare delle promozioni.
Si avvicina il consueto appuntamento con i saldi estivi: il 1 luglio prendono il via in Sicilia e dal 2 nelle altre regioni.
Un appuntamento che quest’anno coglie le famiglie in una situazione di forte difficoltà: le prime stime effettuate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori rivelano, infatti, che le famiglie che si potranno permettere di approfittare delle vendite a saldo sono sempre meno.
Il nostro Osservatorio ha effettuato la consueta indagine per misurare il termometro degli acquisti nelle città di Roma, Milano e Napoli: secondo le intenzioni il 37,4% delle famiglie è propenso ad acquistare a saldo, con una spesa media di 149 Euro a famiglia.
Ad influire su tale andamento incidono fortemente la crisi e l’incertezza determinate dall’attuale situazione, che ha compromesso il potere di acquisto di molti cittadini.
A ciò si aggiunge un ulteriore elemento: i saldi, ormai, non sono più attesi come una volta, dal momento che fioccano le promozioni online, sempre più numerose e dilazionate nel corso dell’anno.
Coloro che effettueranno acquisti a saldo lo faranno prestando, ora più che mai, molta attenzione all’effettivo risparmio: i cittadini monitoreranno i prezzi a saldo per capire la loro reale convenienza, magari rimandando gli acquisti più in là, nella speranza che gli sconti aumentino, fatta eccezione per i negozi di fascia medio-alta o per gli shop online, dove i cittadini cercheranno di accaparrarsi le occasioni più convenienti fin dalle prime ore di apertura della stagione.
Al di là di quale sia la modalità scelta per i propri acquisti, ricordiamo alcuni consigli utili per ridurre il rischio di essere truffati, raggirati o di incorrere in finte promozioni.
Prezzi
L’art. 15 del D.Lgs. n. 114/98 dispone che il cartellino debba indicare sia il prezzo “pieno” che quello ridotto nonché la percentuale di sconto. Per evitare che i potenziali clienti possano confondere la merce in saldo con gli altri articoli in vendita sarebbe inoltre utile separare negli espositori le due categorie di prodotto.
Lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare e perciò, se alla cassa venisse chiesto il pagamento di una cifra differente, è opportuno farlo subito presente al negoziante. Qualora si presentino difficoltà non esitare a rivolgersi alla Polizia Municipale o alla Guardia di Finanza.
La normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite POS, quindi con carta di credito o bancomat. Nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza.