Conti bancari online, truffe in aumento: associazioni dei consumatori e ABI scrivono ad AGCOM
L’aumento delle frodi sui canali mobili, realizzate con tecniche sempre più sofisticate, danneggia gli utenti e ha impatto significativo anche sugli operatori del settore bancario: le associazioni di categoria rivolgono un comune appello all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, affinché si definisca un’azione di contrasto coordinata ed efficace.
L’epidemia da Covid-19 ha portato, insieme alle immediate conseguenze di carattere sanitario, un incremento nell’uso dell’operatività digitale e da remoto, soprattutto per mezzo di smartphone e PC. Ciò ha portato ad una maggiore velocità e semplicità nella gestione delle necessità personali, ma, di pari passo, una maggiore esposizione alle frodi informatiche.
Tra i servizi digitali, la gestione delle operazioni legate al settore bancario-finanziario ha registrato un ragguardevole incremento: dal rapporto del 2020 di Abi Lab, il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, emerge che i clienti attivi su Mobile Banking sono aumentati del 15%; dallo stesso rapporto risulta inoltre che le operazioni maggiormente utilizzate dalle applicazioni di Mobile Banking sono i bonifici e i giroconti, aumentate nel 2020 del 72%.
Le banche, da una parte, dichiarano di voler migliorare l’offerta di servizi digitali: nelle previsioni di investimento per il 2021 il rapporto Abi Lab indica che il 75% delle banche aumenterà l’operatività digitale, che allo stato attuale può contare su 2,6 applicazioni in media per istituto bancario. Dall’altra parte risulta necessario investire parimenti nella sicurezza e nella tutela contro i rischi legati alle insidie del mondo digitale, tra cui la pratica del phishing: nel Rapporto dell’Arbitro Bancario Finanziario sull’attività svolta nell’anno 2020, i casi di bonifici fraudolenti sono segnalati in aumento del 138% rispetto all’anno precedente.
Le associazioni dei consumatori sono coinvolte quotidianamente nell’attività di assistenza connessa a disconoscimenti, reclami e ricorsi atti al recupero delle somme fatte oggetto di transazioni non autorizzate, nonché impegnate con numerose iniziative volte ad incrementare la consapevolezza dei risparmiatori sull’utilizzo sicuro dei servizi bancari offerti sui canali digitali e sulla corretta gestione dei dati personali e delle credenziali bancarie; le autorità di pubblica sicurezza, per parte loro, danno costantemente prova dell’impegno profuso nell’accertamento delle responsabilità penali retrostanti alle frodi informatiche; infine, le esperienze rilevate in altri paesi europei mettono in evidenza come alcuni fenomeni di frode possano essere arginati efficacemente, introducendo processi e soluzioni tecnologiche applicabili dagli operatori di telecomunicazioni ai diversi servizi offerti alla clientela.
E’ d’altra parte necessario, perché si giunga a risultati davvero significativi, che autorità pubbliche, banche, operatori delle telecomunicazioni e associazioni dei consumatori mettano in comune le proprie buone pratiche: per questo motivo Federconsumatori e altre 16 Associazioni dei consumatori sono firmatarie, insieme ad ABI, di una lettera inviata all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, proprio al fine di sollecitare un maggiore coordinamento nel contrasto alle frodi informatiche.
AGCOM, si ricorda, è già impegnata sul tema della sicurezza dei servizi di pagamento, con particolare riguardo alla tecnica fraudolenta della SIM Swap, ovvero, la sostituzione della SIM: con la delibera n. 334/20/CIR sono stati avviati un procedimento e una consultazione pubblica che hanno avuto esito, con la delibera n. 86/21/CIR, nell’introduzione di meccanismi atti a prevenire e contrastare tentativi di truffa a danno degli utenti di telefonia mobile, sia attraverso un rafforzamento dei controlli fatti nell’ambito della procedura di MNP, ovvero la portabilità del numero mobile che permette al cliente di cambiare l’operatore telefonico e mantenere, al contempo, lo stesso numero del telefono, sia attraverso l’introduzione di tecniche e procedure che garantiscano al cliente notifiche immediate sullo svolgimento delle attività legate alla sostituzione della SIM, in modo che lo stesso possa confermare il suo consapevole assenso alla prosecuzione dell’iter di sostituzione.
Ricordiamo, infine, che poche e semplici accortezze costituiscono il primo presidio della sicurezza dei sistemi di pagamento:
Verificare lo stato dei device in uso (aggiornamenti, antivirus);
Usare password sicure e cambiarle periodicamente;
Verificare con la massima attenzione le comunicazioni che si ricevono, anche quando apparentemente provenienti da indirizzi istituzionali, prima di darvi seguito in alcun modo;
Non conferire a nessuno i propri codici di sicurezza: la banca non li chiede per eseguire controlli o bloccare operazioni;
Fare riferimento esclusivamente alle procedure e ai recapiti indicati dal proprio intermediario.