Lockdown di Pasqua, crollo dei consumi.
Con il lockdown di Pasqua ci saranno oltre 4,3 miliardi di minori consumi, fra mancati pranzi al ristorante e blocco del turismo. Ma caleranno anche i consumi alimentari in famiglia.
Sarà la seconda Pasqua della pandemia, a casa e a distanza. Il lockdown di Pasqua costerà quest’anno oltre 4,3 miliardi di euro di minori consumi, fra pranzi al ristorante che non si potranno fare, turismo fermo e calo dei consumi alimentari domestici.
La Pasqua in zona rossa significa che non ci saranno gite fuori porta e viaggi di primavera. Questa voce è determinante nelle ripercussioni economiche di quello che sarà il lockdown di Pasqua, con tutta Italia in zona rossa e la sola possibilità di andare a far visita (solo in due più minori al seguito) in una sola abitazione privata ma nella stessa Regione.
Le restrizioni varate costeranno oltre 4,3 miliardi di euro in termini di minori consumi e spese ridotte o azzerate alle voci alimenti, ristorazione, pernottamenti, agriturismo, trasporti.
Tra Pasqua e Pasquetta andranno in fumo 560 milioni di euro di spese al ristorante, considerato che in tali giorni di festa complessivamente 11 milioni di italiani mangiano fuori. C’è poi il comparto dei viaggi che, nel periodo delle feste di Pasqua, ha un giro d’affari complessivo di 3,5 miliardi di euro interessando circa 14 milioni di cittadini, settore che sarà del tutto azzerato dai divieti imposti dal Governo».
Pasqua in zona rossa significa anche conseguenze nel comparto alimentare. Solo il pranzo di Pasqua valeva nel 2019, in epoca pre-Covid, 1,2 miliardi di euro fra cibi dolci e bevande. Solo su questa spesa ci saranno minori consumi stimati in 250 milioni di euro: meno 20% rispetto al 2019.
Le nuove restrizioni cancellano il turismo di Pasqua proprio all’inizio della primavera e fanno crollare la spesa delle famiglie. Costeranno all’economia italiana «circa 80 milioni di euro di consumi al giorno». Meno 9,5 miliardi di euro solo da gennaio ad aprile 2021.
Con le regioni in zona rossa al lockdown di Pasqua rimarranno fermi due italiani su tre, il 66% della popolazione. Turismo e ristorazione saranno i settori più colpiti.
Secondo Coldiretti, le dimensioni della crisi sono tali che i livelli di consumo pre-pandemia potranno ormai essere ripristinati solo nel 2024!